Per la serie “Nucleare nel Mondo” pubblichiamo questo contributo sul programma nucleare della Turchia del nostro socio Massimo Giorgi, rappresentante italiano della Nuclear Industry Association of Turkey (NIATR). Introduzione L’intenzione della Turchia di costruire una centrale nucleare sul suo territorio risale agli anni ’60. Nel 1955, la Turchia è stata uno dei primi Paesi a firmare l’Accordo per la cooperazione sugli usi civili dell’energia atomica con gli Stati Uniti. Subito dopo, è stata creata l’Autorità turca per l’energia atomica. Nel 1974, il sito di Akkuyu nel distretto di Gulnar nella provincia di Mersin è stato considerato idoneo per la creazione della prima centrale nucleare. Fino al 1976, furono condotte dettagliate indagini sul terreno e, a seguito delle rilevazioni, il sito ottenne una licenza per la costruzione di una centrale nucleare. Dopo una lunga pausa per motivi finanziari e politici, la Turchia ha deciso di affidarsi alla pluriennale esperienza della Russia nel campo della tecnologia nucleare. I Paesi hanno deciso congiuntamente che la centrale nucleare di Akkuyu (tradotto dal turco come “pozzo bianco” o “sorgente pulita”) sarebbe stata costruita nella Repubblica di Turchia, sulla costa mediterranea, nel distretto di Gulnar in Mersin. Il relativo accordo è stato firmato tra il governo della Federazione Russa e il governo della Repubblica di Turchia ad Ankara il 12 maggio 2010. Il 13 dicembre 2010, la società per azioni AKKUYU NUCLEAR è stata costituita per attuare il progetto per la creazione della prima centrale nucleare turca nella Repubblica di Turchia. La cerimonia di posa delle fondamenta della centrale nucleare si è svolta nell’aprile 2015. Il 20 ottobre 2017, l’Autorità turca per l’energia atomica ha rilasciato un permesso di lavoro limitato a AKKUYU NUCLEAR JSC, che è stato un passo significativo sulla strada per la licenza di costruzione di un impianto nucleare. L’8 marzo 2019, le fondamenta dell’edificio del reattore della prima unità di potenza sono state completate. Il progetto della prima centrale nucleare in Turchia comprende quattro unità di potenza equipaggiate con reattori tipo VVER-1200 progettati in Russia con una capacità totale di 4.800 megawatt. Si prevede che una volta completata la costruzione, Akkuyu NPP produrrà circa 35 miliardi di kWh all’anno, fornendo circa il 10% del fabbisogno di elettricità della Turchia. La vita utile stimata della centrale nucleare di Akkuyu è di 60 anni con possibilità di estensione per altri 20 anni, il che apre la strada allo sviluppo della regione a lungo termine, fornendo posti di lavoro e accesso a una fonte stabile di elettricità verde per i residenti della Turchia e le imprese dell’economia turca per molti anni a venire. Modello BOO (build-own-operate) Il progetto di costruzione Akkuyu NPP è il primo progetto al mondo di una centrale nucleare basato sul modello BOO (Build – Own – Operate). Ciò significa che la società operativa è responsabile non solo della progettazione e della costruzione, ma anche della manutenzione, del funzionamento e dello smantellamento dell’impianto. Il progetto di costruzione della centrale nucleare è la più grande joint venture tra Russia e Turchia. La società russa Rosatom è l’azionista principale e, sulla base dell’accordo intergovernativo, la Rosatom è responsabile dell’ingegneria, costruzione, funzionamento e manutenzione dell’impianto nucleare. Il modello BOO è un sistema che permette di sviluppare un progetto di interesse pubblico tramite una partnership tra il soggetto pubblico (governo turco) e un soggetto privato (Rosatom). Il soggetto privato (Rosatom e le sue società affiliate) fornirà la tecnologia e l’expertise nucleare alla Turchia che non ha know-how nel settore nucleare permettendo di abbreviare i tempi di studio, sviluppo e implementazione tecnologico. La Rosatom fornirà supporto non solo in fase di costruzione ma anche durante il funzionamento, la manutenzione e lo smantellamento della centrale nucleare. La Turchia beneficerà inoltre della cooperazione in fase di licensing e nello sviluppo del quadro normativo. L’aspetto negativo per il governo turco è legato a una minor opportunità di localizzazione e una minore opportunità di impiegare risorse umane locali. Il beneficio maggiore per la Turchia è legato all’aspetto finanziario. Attraverso il modello BOO, il governo turco è riuscito a finanziare un progetto economicamente consistente, di circa 20 miliardi di dollari, senza assumersi il rischio finanziario e senza la necessità di presentare delle garanzie. Il rischio finanziario è a carico del soggetto privato che tratterrà parte del profitto della vendita dell’energia elettrica prodotta dalla centrale nucleare. Nei primi 15 anni, il governo turco dovrà inoltre pagare alla società operatrice dell’impianto un prezzo fisso dell’energia elettrica che è stato fissato a 12.35 $ cents per ogni kWh prodotto. Un prezzo maggiore del costo medio dell’energia elettrica (~9 $ cents / kWh). Il governo turco, oltre ad avere concordato un prezzo di acquisto dell’energia elettrica (PPA: Power Purchase Agreement) sopra citato, ha fornito naturalmente la disponibilità del sito dove costruire l’impianto nucleare e sarà di supporto al progetto in particolare nelle fasi di qualifiche e certificazioni. Possiamo dividere la vita dell’impianto nucleare di Akkuyu in due fasi in base al PPA (power purchase agreement). Nei primi 15 anni, la APC (Akkuyu project company) venderà il 50% dell’energia elettrica sul mercato libero mentre il restante 50% verrà venduta alla utility statale turca al prezzo concordato di 12.35 $cents per kWh. La APC verserà inoltre su due distinti fondi 0.15 $cent/kWh, per ciascun fondo, al fine di accantonare somme necessarie per il trattamento dei rifiuti nucleari e il decommissioning finale della centrale nucleare. Trascorsi i 15 anni, la APC venderà tutta l’energia elettrica prodotta sul mercato libero e verserà il 20% dei profitti annuo al Tesoro turco. Aspetti tecnici Vantaggi della tecnologia russa. L’impianto nucleare di Akkuyu è un progetto basato su un precedente impianto consolidato di centrale nucleare di Novovoronezh NPP-2 (Russia, regione di Voronezh). Il progetto prevede 4 unità di potenza con una capacità di 1.200 MW ciascuna. La Rosatom ha più di 70 anni di esperienza nel mercato internazionale dell’energia nucleare e si colloca al primo posto nel mondo in termini di portafoglio di progetti esteri (36 unità di potenza in diverse fasi di implementazione in 12 paesi); la società statale fornisce il…