Nuova pietra miliare nella realizzazione di Myrrha (Multipurpose Hybrid Research Reactor for High-tech Applications), il nuovo reattore di ricerca belga: il fascio di protoni destinato ad alimentarlo è stato accelerato per la prima volta attraverso il quadrupolo a radiofrequenza (RFQ).
Myrrha è un reattore di ricerca subcritico, ovvero che non sfrutta una reazione a catena bensì si avvale di un fascio accelerato di protoni che colpiscono un bersaglio per produrre neutroni (spallation), ottenendo periodi di criticità in un nocciolo di uranio debolmente arricchito.
Questo tipo di reattore sarà utilizzato per molteplici applicativi di ricerca, come lo studio della trasmutazione dei radionuclidi a lunga vita che compongono i rifiuti nucleari, la produzione di radioisotopi ad uso medico, ma anche lo studio di quesiti fondamentali in fisica atomica, fisica nucleare, fisica della materia e medicina nucleare. Il primo test di accelerazione è stato condotto a 1.5 MeV, rispetto ai 600 MeV del fascio protonico una volta che il reattore sarà operativo, nel 2034.
La realizzazione di Myrrha, che sostituirà il vetusto reattore BR2, fa parte del progetto European Strategy Forum on Research Infrastructures. Oltre a Myrrha, altri due reattori di ricerca sono in fase di realizzazione in Europa: il Jules Horowitz Reactor a Cadarache (Francia) e il Pallas Reactor a Petten (Paesi Bassi).