Nuovo nucleare: le notizie scelte del mese

Il primo microreattore canadese potrebbe parlare anche italiano Ultra Safe Nuclear Canada (USNC), Global First Power (GFP) e Ontario Power Generation (OPG) hanno siglato un’intesa dando vita ad una partnership per la costruzione e la conduzione di un microreattore dimostrativo presso i laboratori di Chalk River. USNC, alla cui guida si trova l’italiano Francesco Venneri, potrebbe essere la compagnia più vicina alla costruzione di un microreattore, anche perché il Canada, attraverso il convinto sostegno della Canadian Nuclear Safety Commission, l’ente regolatore del nucleare, sta creando un ambiente molto favorevole al nuovo nucleare. Il microreattore targato USNC sarà un reattore a gas ad alta temperatura di 15MW di potenza termica e 5MW elettrici, a sicurezza totalmente passiva, con nocciolo sigillato e trasportabile e combustibile nucleare appositamente brevettato (FCM™), di tipo TRISO, ma caratterizzato da un innovativo rivestimento in ceramica capace di resistere ad altissime temperature e di contenere tutti i prodotti di fissione. Il design Aurora di Oklo Power LLC al vaglio del regolatore USA La Nuclear Regulatory Commission (NRC) ha iniziato il vaglio della richiesta di licenza combinata di costruzione e conduzione del microreattore Aurora di Oklo. Il prototipo di Aurora, un reattore a neutroni veloci, avrà una potenza elettrica di 1.5 MW, capacità di cogenerazione e userà combustibile HALEU (Uranio ad arricchimento Intermedio) messo a disposizione dagli Idaho National Laboratories. La licenza combinata (Construction and Operation License, COL) è la prima di questo tipo ad essere vagliata negli Stati Uniti per un reattore avanzato, prova della determinazione della NRC nell’aprire la strada ai reattori modulari, in particolare dopo l’entrata in vigore, nel 2019, del Nuclear Energy Innovation and Modernization Act. La Polonia fa sul serio sul nucleare: Michał Kurtyka, Ministro per il Clima, ci spiega perché In una web-chat con il Direttore Generale della Nuclear Energy Agency, il Ministro per il Clima polacco, Kurtyka, ha spiegato come il programma nucleare appena avviato consentirà alla Polonia di ridurre la quota di carbone nel suo mix elettrico dall’80% al 32% nel 2040, al contempo assicurando la sicurezza energetica e mantenendo la competitività del sistema industrial del Paese, fortemente energivoro. Kurtyka ha spiegato come la Polonia fosse interessata al nucleare dagli anni ’80, unica ad esserne priva nel blocco sovietico, e come l’opinione pubblica esprima un forte sostegno a questa tecnologia. Il ministro si è detto inoltre ottimista sulla sostenibilità dell’impegno finanziario, grazie alla forte economia polacca e alla presenza di una filiera domestica, benché abbia lasciato intendere come un approccio più favorevole al nucleare nelle politiche climatiche ed energetiche dell’Unione Europea sarebbe auspicabile. IEA: sostegno finanziario al settore nucleare può rilanciare l’economia dopo il COVID19 L’International Energy Agency ha rilasciato un rapporto in cui si analizzano alcune misure di stimolo economico per il recupero post-pandemico focalizzate sul settore energetico. Il rapporto sottolinea l’importanza del nucleare sia nella transizione ad un’economia a basse emissioni sia nella creazione di posti di lavoro qualificati. A tal fine invita i governi a prevedere misure di stimolo volte non soltanto all’estensione dell’operatività della flotta nucleare esistente, ma anche al dispiego di nuova capacità nucleare. In particolare, il rapporto individua nei reattori modulari di piccola taglia la possibilità di contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni con costi capitali contenuti e elevata scalabilità. Positivo il commento di Agneta Rising, Direttore Generale della World Nuclear Association, che ha rimarcato come un piano di stimoli potrebbe incentivare gli investimenti sulle nuove tecnologie nucleari portando un ulteriore contributo alla crescita della capacità nucleare, che si aggiungerebbe agli oltre 100 reattori già previsti entrare in operatività da qui al 2030.

Webinar ANS sui reattori modulari a Puerto Rico

Segnaliamo questo seminario virtuale aperto a tutti organizzato dall’American Nuclear Society e che si terrà il prossimo 18 giugno alle ore 19 (ora italiana). L’evento dal titolo “Clean Nuclear Energy for Industry: The Case for SMRs and Microreactors in Puerto Rico”  vedrà diversi relatori illustrare un caso di studio di applicazione degli SMR nell’isola caraibica spesso soggetta a devastanti uragani che ne compromettono il sistema elettrico e di approvvigionamento energetico. Per registrarsi e ulteriori informazioni accedere alla pagina ufficiale.

Reattori modulari: il Dipartimento dell’Energia USA a favore di requisiti di sicurezza più flessibili

I reattori modulari di piccola taglia (SMR) che stanno per affacciarsi al panorama della produzione di energia nucleare richiedono un adeguamento normativo che tenga conto delle innovazioni tecnologiche in essi intrinseche. Una parte importante dei requisiti normativi riguarda la definizione delle zone di emergenza, argomento che vede impegnato l’ente regolatore degli Stati Uniti (NRC) già da diversi anni e che ora sembra muoversi alla fase finale con la pubblicazione di una proposta di revisione normativa nel Registro Federale (Federal Registry). La bozza, ora aperta ai commenti del pubblico e delle parti interessate,  ha già incassato l’importante appoggio del Dipartimento dell’Energia. La nuova normativa, applicabile solo agli SMR e ad altre nuove tecnologie nucleari (ONT), abolirebbe la necessità di individuare la cosiddetta Ingestion Pathway Emergency Planning Zone (IPZ), ovvero la zona dove potrebbe verificarsi contaminanzione della catena alimentare in caso di emergenza radiologica, che oggi si estende per un raggio di 50 miglia attorno alle centrali. Inoltre, la Emergency Planning Zone (EPZ), oggi estesa invariabilmente a 10 miglia di raggio dalla centrale, verrebbe definita in base ad una procedura di valutazione del rischio caso per caso, con riferimento ad una soglia di dose equivalente totale efficace (TEDE) pari a 10 mSv, determinata per un ventaglio di incidenti credibili che possano occorrere al reattore. Si passerebbe dunque dalla definizione   inflessibile dell’estensione dell’area per la quale piani di emergenza devono essere predisposti ad una sua determinazione dipendente da una soglia di rischio, quindi variabile a seconda delle caratteristiche di sicurezza intrinseche che gli SMR potranno vantare e di futuri miglioramenti tecnologici. E’ doveroso notare che la soglia dei 10 mSv è la stessa che sta alla base delle 10 miglia prescritte dalla normativa vigente per i reattori di grossa taglia, dunque non vi è nessun allentamento a priori dei requisiti di sicurezza, bensì una loro più efficace declinazione. C’è da aspettarsi infatti che il combinato disposto delle innovazioni tecnologiche degli SMR e la loro piccola taglia riduca significativamente il raggio della EPZ. Inoltre la normativa così definita stabilirebbe un criterio chiaro che indurrebbe ancor di più i vari proggettisti di SMR a competere per aumentare le performance di sicurezza. I benefici di tale normativa sarebbero ampi, avendo essa implicazioni sulla sulla scelta del sito, sulla tempistica di costruzione, e sulla capacità degli SMR di convivere con altri insediamenti commerciali, residenziali, agricoli ed industriali.

Il Sud Africa costruirà nuove centrali nucleari

Il Ministero per l’Energia e le Risorse Minerarie (DMRE) del Sud Africa ha recentemente annunciato una tabella di marcia che porterà all’installazione di 2500 MWe di nuova capacità nucleare. Tutte le opzioni sono sul tavolo, compresa quella dei reattori modulari (SMR). La Nuclear Industry Association of South Africa (NIASA) ha inoltre illustrato le sei opzioni in discussione riguardo alle modalità di finanziamento del progetto: finanziamento statale o garantito dallo stato, prestito intergovernativo, finanziamento d’impresa, finanziamento di progetto, finanziamento del fornitore della tecnologia nucleare (vendor financing) o la formula build-own-operate.  In aggiunta, il DMRE sta approntando dei piani per garantire l’estensione operativa della centrale nucleare d Koeberg per ulteriori vent’anni a partire dal 2024. La centrale di Koeberg produce attualmente circa il 5% dell’elettricità del Paese.

IAEA lancia un progetto triennale per valutare l’economia degl SMR

L’interesse per i reattori modulari di piccola taglia (SMR) cresce all’avvicinarsi delle date di lancio di alcuni tra i prototipi più innovati, dunque la IAEA lancia un importante progetto internazionale per valutarne in dettaglio gli aspetti economici. Gran parte dei nuovi design promettono infatti una riduzione sia dei tempi sia dei costi di costruzione, grazie alla manifattura standardizzata in fabbrica. Tuttavia dati dettagliati e studi comparativi devono ancora essere prodotti, al fine di aiutare i potenziali acquirenti con l’ausilio di un’accurata analisi costi-benefici anche e soprattutto in raffronto ad altre tecnologie come le nuove rinnovabili.Il progetto si focalizzerà sullo studio della produzione seriale in fabbrica e sulla filiera. I ricercatori interessati a far parte del progetto hanno tempo per presentare i loro progetti fino al 30 aprile. Per approfondire: World Nuclear News