I reattori modulari di piccola taglia (SMR) che stanno per affacciarsi al panorama della produzione di energia nucleare richiedono un adeguamento normativo che tenga conto delle innovazioni tecnologiche in essi intrinseche. Una parte importante dei requisiti normativi riguarda la definizione delle zone di emergenza, argomento che vede impegnato l’ente regolatore degli Stati Uniti (NRC) già da diversi anni e che ora sembra muoversi alla fase finale con la pubblicazione di una proposta di revisione normativa nel Registro Federale (Federal Registry). La bozza, ora aperta ai commenti del pubblico e delle parti interessate, ha già incassato l’importante appoggio del Dipartimento dell’Energia.
La nuova normativa, applicabile solo agli SMR e ad altre nuove tecnologie nucleari (ONT), abolirebbe la necessità di individuare la cosiddetta Ingestion Pathway Emergency Planning Zone (IPZ), ovvero la zona dove potrebbe verificarsi contaminanzione della catena alimentare in caso di emergenza radiologica, che oggi si estende per un raggio di 50 miglia attorno alle centrali.
Inoltre, la Emergency Planning Zone (EPZ), oggi estesa invariabilmente a 10 miglia di raggio dalla centrale, verrebbe definita in base ad una procedura di valutazione del rischio caso per caso, con riferimento ad una soglia di dose equivalente totale efficace (TEDE) pari a 10 mSv, determinata per un ventaglio di incidenti credibili che possano occorrere al reattore. Si passerebbe dunque dalla definizione inflessibile dell’estensione dell’area per la quale piani di emergenza devono essere predisposti ad una sua determinazione dipendente da una soglia di rischio, quindi variabile a seconda delle caratteristiche di sicurezza intrinseche che gli SMR potranno vantare e di futuri miglioramenti tecnologici.
E’ doveroso notare che la soglia dei 10 mSv è la stessa che sta alla base delle 10 miglia prescritte dalla normativa vigente per i reattori di grossa taglia, dunque non vi è nessun allentamento a priori dei requisiti di sicurezza, bensì una loro più efficace declinazione.
C’è da aspettarsi infatti che il combinato disposto delle innovazioni tecnologiche degli SMR e la loro piccola taglia riduca significativamente il raggio della EPZ. Inoltre la normativa così definita stabilirebbe un criterio chiaro che indurrebbe ancor di più i vari proggettisti di SMR a competere per aumentare le performance di sicurezza.
I benefici di tale normativa sarebbero ampi, avendo essa implicazioni sulla sulla scelta del sito, sulla tempistica di costruzione, e sulla capacità degli SMR di convivere con altri insediamenti commerciali, residenziali, agricoli ed industriali.