Webinar AIN: Il nucleare nel futuro prossimo della transizione energetica

Si terrà venerdì 7 maggio 2021 alle ore 10.30 il Webinar intitolato Il nucleare nel futuro prossimo della transizione energetica. L’evento sarà fruibile su invito tramite la piattaforma Zoom e potrà essere seguito anche in diretta su facebook. Programma Ore 10.30 – Indirizzo di saluto e apertura dei lavori Dr. Umberto Minopoli, Presidente Associazione Italiana Nucleare Ore 10.40 – La roadmap verso i nuovi reattori avanzati Dr. Stefano Monti, International Atomic Energy Agency Ore 11.00 – L’esperienza italiana nei piccoli reattori Prof. Marco Ricotti, Politecnico di Milano Ore 11.20 – Il nucleare nella tassonomia europea Prof. Emilio Minguez, Presidente European Nuclear Society NB: per ricevere il link di accesso al webinar tramite piattaforma Zoom è necessario confermare la propria partecipazione scrivendo a: info@associazioneitaliananucleare.it   Scarica la locandina in formato PDF

Nucleare nel mondo: le notizie di febbraio

Russia: la Federazione Russa è sulla buona strada per costruire il primo reattore a neutroni veloci raffreddato a piombo. Nei giorni scorsi la Siberian Chemical Combine ha ottenuto dal regolatore russo la licenza per la costruzione del BREST-OD-300 presso il sito di Seversk, in Siberia. Si tratta di un processo di licenziamento complesso che ha dovuto tenere conto delle molte caratteristiche innovative del reattore, dal raffreddamento a piombo alle specifiche strutturali del vessel e delle strutture idrauliche. L’azienda assegnataria del contratto di Costruzione è la Titan-2, già impegnata nella costruzione di Akkuyu in Turchia e di Hanhikivi in Finlandia. Il completamento della centrale è previsto nel 2026. Oltre al reattore, di 300 MWe, sorgerà presso il sito un impianto di fabbricazione e rifabbricazione del combustibile a nitruri di uranio e plutonio, adatto anche al trattamento del combustibile esausto, rendendo possibile chiudere il ciclo del combustibile nucleare sul medesimo sito. L’equipaggiamento per il rifornimento del combustibile sarà prodotto dalla controllata di Rosatom CKBM Le naturali proprietà del piombo e le caratteristiche di progetto del nocciolo e dell’impianto di raffreddamento fanno del BREST-OD-300 un reattore a sicurezza intrinseca estremamente elevata. Estonia: il piccolo Paese baltico, il cui mix elettrico è il più inquinante d’Europa, non intende perdere tempo e guarda con decisione agli Small Modular Reactors (SMR) per raggiungere i propri obiettivi di decarbonizzazione e di sicurezza degli approvvigionamenti. A tale scopo intende costruire quanto prima il contesto regolatorio e istituzionale necessario ad avviare un programma nucleare. L’ambizioso obiettivo, rilanciato in una recente conferenza da Fermi Energia, organizzazione promotrice degli SMR in Estonia, è quello di abbandonare la produzione elettrica da olii combustibili entro il 2035. Nell’ambito della stessa conferenza è stata firmata la dichiarazione denominata Tallinn Declaration on the Future of SMR Licensing, cui hanno aderito nove realtà professionali e industriali di altrettanti Paesi europei, il cui obiettivo è la definizione di un approccio pragmatico al processo di licenziamento degli SMR, la standardizzazione internazionale dei design e l’armonizzazione internazionale dell’assetto regolatorio che possibilmente ponga le basi per una sorta di certificazione unica internazionale dei progetti, che ne faciliterebbe la commercializzazione. Regno Unito: Rolls-Royce è in procinto di completare lo studio di fattibilità dei propri SMR dunque procederà ad assicurare le linee di finanziamento necessarie. Nel 2024, secondo Paul Stein, Chief Technology Officerdella compagnia, inizierà il processo di licenza con il Generic Design Assessment, che dovrebbe condurre al dispiegamento dei primi esemplari della flotta entro il 2030. Un reattore modulare Rolls-Royce dovrebbe avere una potenza di circa 450 MW, abbastanza per servire una città come Leeds, e potrà essere utilizzato anche per la produzione di calore industriale/residenziale o per la produzione di idrogeno o carburanti di sintesi. Il costo dell’energia prodotta è stimato sui 56-84$/MWh, dalla quinta unità installata in poi (nth-of-a-kind), quindi molto competitivo anche rispetto a fonti rinnovabili e gas naturale. Sarà inoltre un reattore ad elevata sicurezza, ed isolato sismicamente per una eccellente protezione in caso di terremoto. USA: General Atomics ha completato la costruzione e i test del primo dei nove magneti superconduttori che costituiranno il Solenoide centrale di ITER, il progetto internazionale di prototipo di reattore a fusione cui partecipa anche l’Italia. Il modulo fa parte del più ampio contributo degli Stati Uniti al progetto ITER, e verrà spedito al sito di costruzione francese di Cadarache nel corso del 2021.

Small and advanced reactors virtual event

Segnaliamo che avrà luogo il 18 febbraio dalle 13 alle 18 (ora italiana) l”evento virtuale: Small and advanced reactors promosso da Nuclear Engineering International. L’evento, con relatori internazionali d’eccezione tra cui Stefano Monti (IAEA), fornirà un quadro esauriente sllo stato dell’arte e gli sviluppi futuri delle tecnologie, delle potenzialità di mercato e del quadro regolatorio inerente i reattori modulari ed i reattori avanzati. Per registrarsi visitare la pagina ufficiale dell’evento.

Accordo tra CNA e Foratom per sostenere gli SMR

La Canadian Nuclear Association, organizzazione canadese delle industrie nucleari, e Foratom, hanno siglato un Memorandum of Understanding al fine di aumentare la collaborazione tra le due parti nel campo della ricerca e sviluppo delle tecnologie nucleari avanzate, in particolare lo sviluppo dei piccoli reattori modulari (SMR), nonché nel campo del sostegno istituzionale all’inclusione dell’energia nucleare nei piani di decarbonizzazione. Con l’accordo siglato la collaborazione tra l’industria nucleare canadese ed europea, che risale al 1959, ottiene nuovo slancio e nuove prospettive. Il nucleare infatti è la spina dorsale dei piani di decarbonizzazione del Canada, dove gode di ampio sostegno politico e di condizioni fertili per lo sviluppo di nuove tecnologie di reattori, da quelli modulari a quelli a sali fusi. Un maggior coordinamento internazionale tra le realtà industriali potrebbe dunque scalfire anche le barriere di ordine politico che ancora osteggiano il nucleare in Europa.

Gli SMR di NuScale saranno del 25% più potenti

NuScale ha recentemente reso noto che i suoi reattori modulari, che dovrebbero essere in commercio a partire dal 2030, avranno una potenza di 77 MWe, ovvero il 25% in più rispetto al design iniziale. Tale risultato è stato ottenuto grazie a strumenti di modellistica avanzata che riflettono la minor necessità di manovrabilità termica degli impianti in caso di utilizzo per la produzione di carico di base. In sostanza, se i moduli sono utilizzati con continuità, al pari delle centrali convenzionali, la loro efficienza e dunque la potenza erogata da ogni singolo modulo è maggiore. Le conseguenze sono molteplici: dal punto di vista della taglia, una centrale NuScale a 12 moduli avrà una potenza complessiva di 924 MWe, potendo dunque competere con i “grandi” reattori convenzionali sullo stesso mercato. Inoltre, il costo capitale di un impianto cala da 3600 a 2850 $/kw, rendendo la soluzione NuScale più competitiva nei confronti di altre fonti energetiche. Infine, la maggior potenza del singolo modulo apre l’orizzonte a taglie intermedie (4 e 6 moduli da 308 e 462 MWe rispettivamente), quindi allargando le prospettive di inserimento nel mercato. Due anni fa la compagnia aveva già corretto al rialzo la stima della potenza dei propri moduli, da 50 a 60 MWe. L’annuncio della migliorata efficienza dei moduli, e quindi dei costi inferiori, potrebbe dare ossigeno al progetto commerciale pilota della compagnia, ovvero la centrale che dovrebbe sorgere nell’Idaho, il cui avvio stimato è stato rinviato dal 2027 al 2030 e che ha visto crescente contrarietà e defezioni tra le utilities parte del consorzio, allarmate dall’incertezza sui costi.