Ansaldo Nucleare firma un contratto per la nascita di ATHENA: un impianto di ricerca per lo sviluppo dei reattori di IV generazione in Romania

In epoca di transizione energetica e del percorso verso la carbon neutrality, l’energia nucleare svolge un ruolo fondamentale e in particolar modo l’implementazione dei reattori di IV generazione. In questo contesto sono fondamentali le strutture di ricerca che supportano lo sviluppo tecnologico contestualmente alla produzione di dati sperimentali. Nell’ambito della ricerca dei reattori refrigerati a piombo, il consorzio che unisce Ansaldo Nucleare e Reinvent Energy (Romania) si è aggiudicato un contratto del valore di circa 20 M€ per la progettazione, l’approvvigionamento, l’installazione e la messa in servizio dell’impianto sperimentale di ATHENA. ATHENA (ovvero, Advanced Thermo-Hydraulics Experiment for Nuclear Application) è un impianto di tipo piscina da 2,21 MW che ospita 880 tonnellate di piombo liquido in un vessel principale (3 metri di diametro per 10 metri di altezza). Questo impianto ospiterà componenti in scala per test e dimostrazioni della tecnologia Lead Fast Reactor, cioè reattori a spettro veloce refrigerati a piombo liquido. Il consorzio è supportato da ENEA (Italia) e SRS (Italia) per la progettazione concettuale ed esecutiva della parte tecnologica, nonché da ISPE (Romania) e Somet (Romania) rispettivamente per la progettazione delle opere civili e le attività di installazione. Il progetto prevede la realizzazione di un simulatore elettrico del nocciolo, una pompa principale e uno scambiatore di calore del tutto simili alla disposizione del sistema dell’Advanced Lead-cooled Fast Reactor European Demonstrator (ALFRED), il primo progetto di reattore nucleare di nuova generazione interamente concepito e gestito da una comunità pan-europea di ricercatori. L’impianto sarà inoltre dotato di un circuito di raffreddamento ad acqua per garantire condizioni rappresentative sul lato secondario dello scambiatore di calore. I principali obiettivi scientifici di ATHENA riguardano le esigenze di ricerca e sviluppo (ad es. controllo della chimica, interazione piombo/acqua), nonché test stazionario e transitorio di fenomeni termoidraulici che si verificano durante il normale funzionamento e condizioni accidentali di un reattore LFR. “Il progetto ATHENA porterà alla luce la più grande struttura in Europa per la ricerca sulla tecnologia LFR”, ha affermato Luca Manuelli, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. “I risultati sperimentali prodotti saranno una chiave per supportare lo sviluppo di ALFRED in Romania e in Europa. In linea con la nostra visione New Clear, la collaborazione tra centri di ricerca e attori chiave industriali colmerà il divario per un dispiegamento più rapido di tecnologie nucleari avanzate con caratteristiche SMR verso un ruolo più pulito, più sicuro e più sostenibile dell’energia nucleare nella transizione energetica europea”. “ATHENA è il primo passo in una complessa infrastruttura tecnologica attraverso la quale la fisica e l’ingegneria della prossima generazione di centrali nucleari raffreddate a piombo saranno meglio comprese e convalidate”, ha affermato Catalin Ducu, direttore generale di RATEN-ICN. “ATHENA è una prima pietra miliare nell’ambizioso progetto dell’infrastruttura ALFRED e rappresenta una grande opportunità per la regione del Sud-Muntenia, per lo sviluppo di professionisti romeni altamente qualificati, nonché per il programma europeo di ricerca e sviluppo”. “L’industria romena è profondamente coinvolta in questo importante progetto, per questo siamo onorati di avere questo significativo contributo. Insieme ai nostri partner crediamo in un sano futuro verde, costruito con sostenibilità, qualità e innovazione”. ha affermato Marius Gheorghiu, direttore generale di Reinvent Energy Il progetto sarà realizzato nel corso di circa 2 anni, con una stretta collaborazione tra aziende internazionali e locali. ATHENA avrà sede presso il centro di ricerca RATEN-ICN, vicino a Pitesti, nella regione della Sud-Muntenia della Romania. Fonte: https://www.ansaldoenergia.com/Pages/Ansaldo-Nucleare-signs-a-contract-for-the-birth-of-ATHENA.aspx

La Romania raddoppierà la propria capacità nucleare

La nuova strategia energetica adottata ieri dal governo di Bucarest prevede il raddoppio della capacità nucleare del Paese, con la costruzione di due nuove unità CANDU e il retro-fit delle due unità esistenti. Lo ha annunciato il Ministro dell’Energia Virgil Popescu descrivendo i contenuti dell’Integrated National Plan for Energy and Climate Change, che analizza tutti gli aspetti interconnessi della sicurezza energetica, la decarbonizzazione, il mercato interno, la ricerca e la competitività tecnologica. La Romania ad oggi si avvale di due reattori CANDU presso la centrale di Cernavoda, entrati in funzione rispettivamente nel 1996 e nel 2007 e che producono circa il 20% dell’attuale fabbisogno elettrico. Il progetto di altre due unità è stato invece per lungo tempo bloccato. La recente ratifica di numerosi accordi internazionali e la nuova strategia energetica sbloccherebbero finalmente la situazione, con la costruzione delle unità 3 e 4 (675 MW ciascuna) di Cernavoda rispettivamente entro il 2030 e il 2031. Il piano prevede inoltre il retro-fit delle unità 1 (entro il 2028) e 2 (entro il 2037) al fine di estenderne le operazioni per un ulteriore trentennio. Infine il piano prevede anche il completamento del reattore sperimentale raffreddato al piombo ALFRED entro il 2030. ALFRED è un reattore di progettazione italiana della potenza di 300 MW, tra i capofila dei prototipi di IV generazione. Unitamente ad un incremento della capacità rinnovabile pari a 6 GW, il piano consentirebbe alla Romania di raggiungere i propri obiettivi energetici e ambientali fissati per il 2030.  

Nuovo nucleare: le notizie scelte di luglio

CINA – A meno di cinque anni dalla posa della prima pietra, l’unità 5 della centrale di Tianwan raggiunge la criticità. Entro quest’anno dunque verrà connessa alla rete e comincerà a produrre energia, seguita entro il 2021 dall’unità 6. Entrambe le unità sono ACPR1000 di progettazione cinese, e fanno parte della terza fase di sviluppo del sito nucleare. Le unità 1 e 2 erano state costruite in base ad una accordo tra Russia e Cina nel 1992. La prima pietra era stata posata nel 1999 e le unità entrarono in servizio commerciale nel 2007. La fase due vide la costruzione delle unità 3 e 4, anch’esse di progettazione russa (VVER-1000): la costruzione impiegò circa sei anni (2012-2018). Lo scorso anno Rosatom e CNNC hanno siglato un accordo per la fase quattro, che prevede la realizzazione delle unità 7 e 8. ROMANIA – Dopo una lunga fase di stallo il governo rumeno ha ripreso il processo di espansione della centrale nucleare di Cernavoda. Il 14 luglio scorso è stata pubblicata in gazzetta ufficiale la decisione di costituire un Comitato di coordinamento strategico per la costruzione delle unità 3 e 4 di Cernavoda e per il retrofit dell’unità 1. Al contempo, l’accordo siglato nel 2019 con la cinese CGN per la costruzione di due reattori Candu-6 da 700 MW è stato abrogato. L’energia nucleare oggi copre in Romania il 18% del fabbisogno e costituisce il 33% della produzione a basse emissioni. Il nucleare impiega 11000 lavoratori, cui potrebbero aggiungersene altri 8000 graze al nuovo piano di espansione del sito nucleare. USA – Il Senato ha approvato il Nuclear Energy Leadership Act (NELA) mirato a sostenere la progettazione e realizzazione di reattori nucleari avanzati e far divenire gli Stati Uniti maggiormente competitivi in un settore industriale che li vede perdere posizioni nei confronti di Russia e Cina. Il provvedimento è stato approvato come emendamento al National Defense Authorisation Act for Fiscal Year 2021 (NDAA, S 4049), dunque, al fine della conversione in legge, lo stesso emendamento deve essere approvato ora dalla Camera. AUSTRIA – L’International Atomic Energy Agency (IAEA) e il Generation IV International Forum (GIF) hanno lanciato un appello per accelerare la realizzazione dei reattori di nuova generazione, a margine del 14esimo Interface Meeting tra le due parti. Stefano Monti, co-chair dell’evento e capo della Nuclear Power Technology Development Section della IAEA, ha riferito di come i delegati invocano un deciso cambio di passo al fine di accelerare la realizzazione di reattori avanzati che possano efficaciemente contribuire al processo di decarbonizzazione del settore energetico. In particolare si è posta l’attenzione sugli sforzi da porre nel campo della ricerca e sviluppo al fine dell’integrazione dei reattori avanzati con le altre fonti di energia e per il loro utilizzo nella produzione di idrogeno. Il GIF è un’iniziativa che coinvolge 13 nazioni, avviata nel 2000, volta a coordinare gli sforzi di ricerca e svilupp nel campo dei reattori avanzati. Tra le tecnologie sotto la lente vi sono i reattori veloci, che possono produrre 70 volte l’energia dei reattori convenzionali con la stessa quantità di combustibile. Due di questi reattori sono già operativi in Russia, il BN-600 e il BN-800 a Beloyarsk.