Nucleare nel mondo: le notizie di febbraio

Russia: la Federazione Russa è sulla buona strada per costruire il primo reattore a neutroni veloci raffreddato a piombo. Nei giorni scorsi la Siberian Chemical Combine ha ottenuto dal regolatore russo la licenza per la costruzione del BREST-OD-300 presso il sito di Seversk, in Siberia. Si tratta di un processo di licenziamento complesso che ha dovuto tenere conto delle molte caratteristiche innovative del reattore, dal raffreddamento a piombo alle specifiche strutturali del vessel e delle strutture idrauliche. L’azienda assegnataria del contratto di Costruzione è la Titan-2, già impegnata nella costruzione di Akkuyu in Turchia e di Hanhikivi in Finlandia. Il completamento della centrale è previsto nel 2026. Oltre al reattore, di 300 MWe, sorgerà presso il sito un impianto di fabbricazione e rifabbricazione del combustibile a nitruri di uranio e plutonio, adatto anche al trattamento del combustibile esausto, rendendo possibile chiudere il ciclo del combustibile nucleare sul medesimo sito. L’equipaggiamento per il rifornimento del combustibile sarà prodotto dalla controllata di Rosatom CKBM Le naturali proprietà del piombo e le caratteristiche di progetto del nocciolo e dell’impianto di raffreddamento fanno del BREST-OD-300 un reattore a sicurezza intrinseca estremamente elevata. Estonia: il piccolo Paese baltico, il cui mix elettrico è il più inquinante d’Europa, non intende perdere tempo e guarda con decisione agli Small Modular Reactors (SMR) per raggiungere i propri obiettivi di decarbonizzazione e di sicurezza degli approvvigionamenti. A tale scopo intende costruire quanto prima il contesto regolatorio e istituzionale necessario ad avviare un programma nucleare. L’ambizioso obiettivo, rilanciato in una recente conferenza da Fermi Energia, organizzazione promotrice degli SMR in Estonia, è quello di abbandonare la produzione elettrica da olii combustibili entro il 2035. Nell’ambito della stessa conferenza è stata firmata la dichiarazione denominata Tallinn Declaration on the Future of SMR Licensing, cui hanno aderito nove realtà professionali e industriali di altrettanti Paesi europei, il cui obiettivo è la definizione di un approccio pragmatico al processo di licenziamento degli SMR, la standardizzazione internazionale dei design e l’armonizzazione internazionale dell’assetto regolatorio che possibilmente ponga le basi per una sorta di certificazione unica internazionale dei progetti, che ne faciliterebbe la commercializzazione. Regno Unito: Rolls-Royce è in procinto di completare lo studio di fattibilità dei propri SMR dunque procederà ad assicurare le linee di finanziamento necessarie. Nel 2024, secondo Paul Stein, Chief Technology Officerdella compagnia, inizierà il processo di licenza con il Generic Design Assessment, che dovrebbe condurre al dispiegamento dei primi esemplari della flotta entro il 2030. Un reattore modulare Rolls-Royce dovrebbe avere una potenza di circa 450 MW, abbastanza per servire una città come Leeds, e potrà essere utilizzato anche per la produzione di calore industriale/residenziale o per la produzione di idrogeno o carburanti di sintesi. Il costo dell’energia prodotta è stimato sui 56-84$/MWh, dalla quinta unità installata in poi (nth-of-a-kind), quindi molto competitivo anche rispetto a fonti rinnovabili e gas naturale. Sarà inoltre un reattore ad elevata sicurezza, ed isolato sismicamente per una eccellente protezione in caso di terremoto. USA: General Atomics ha completato la costruzione e i test del primo dei nove magneti superconduttori che costituiranno il Solenoide centrale di ITER, il progetto internazionale di prototipo di reattore a fusione cui partecipa anche l’Italia. Il modulo fa parte del più ampio contributo degli Stati Uniti al progetto ITER, e verrà spedito al sito di costruzione francese di Cadarache nel corso del 2021.

Fusione: pietra miliare nella costruzione di ITER

I lavori di costruzione del reattore a fusione International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER) nel sud della Francia hanno segnato un significativo passo avanti con la posa della base del criostato, un manufatto di acciaio del peso di 1250 tonnellate. Le operazioni di posa sono iniziate il 26 di maggio u.s., per concludersi nel pomeriggio del 27. Il criostato, componente cruciale di 30 metri di altezza per 30 di diametro, servirà ad isolare i sistemi magnetici di confinamento del plasma dall’ambiente circostante. L’installazione, curata dal team indiano del consorzio ITER, pone dunque termine alla fase di progetto e realizzazione di questo componente fondamentale, durata circa dieci anni. “Un’operazione unica nel suo genere – ha detto il Direttore Generale Bernard Bigot, comprensibilmente emozionato – per la quale il fallimento non era un’opzione”. ITER, reattore a fusione di tipo tokamak alla cui costruzione partecipa un consorzio internazionale che include anche l’Italia, sarà un impianto dimostrativo di 500 MW di potenza. La fase plasma, ovvero la fase operativa, è prevista per il 2025. Maggiori informazioni sul sito ufficiale del Consorzio ITER

Accordo tra RFX e ITER per sviluppare il sistema di riscaldamento del futuro reattore a fusione

Comunicato stampa del Consorzio RFX ITER e il Consorzio di Padova costituito da CNR, ENEA, INFN, Università di Padova e Acciaierie Venete SpA firmano un accordo di collaborazione che apre alla sperimentazione per i prossimi 10 anni sui prototipi del sistema di iniezione di fasci di particelle neutre accelerate a 1MeV. Il sistema garantirà temperature di 150 milioni di gradi, mai misurate nell’Universo conosciuto, necessarie per produrre un’energia pulita, senza emissioni di CO2, sostenibile e sicura Cadarache (Francia) 25 luglio 2019 – Il Direttore Generale dell’ITER International Organization, prof. Bernard Bigot, e il Presidente del Consorzio RFX (costituito da CNR, ENEA, INFN, Università di Padova, Acciaierie Venete SpA), prof. Francesco Gnesotto, hanno firmato un accordo decennale che darà il via alla sperimentazione, a Padova, sul più potente sistema di accelerazione di fasci di particelle neutre mai realizzato. Il sistema garantirà ad ITER le condizioni di temperatura estreme, 150 milioni di gradi, necessarie ad accendere le reazioni a fusione per produrre un’energia pulita, senza emissioni di CO2, sostenibile e sicura. “Per dare l’idea di cosa avviene, pensiamo a un grande accendino in grado di produrre un fascio di particelle accelerate all’energia di 1 megaelettronvolt (MeV) che, incontrando le particelle del plasma, la cui energia è circa 100 volte inferiore, avviano un numero enorme di intensissime collisioni, cedendo la propria energia fino a riscaldare la materia all’interno del reattore a temperature mai misurate nell’Universo conosciuto”, spiega il project manager Vanni Toigo del CNR. L’accordo firmato a Cadarache regola le collaborazioni tra il Consorzio RFX e l’ITER International Organization per la conduzione sperimentale dei due prototipi di questo sistema: SPIDER, la sorgente di ioni più potente al mondo, in funzione da giugno dello scorso anno, e MITICA, l’iniettore completo, uguale ai due che saranno installati su ITER. Il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, ha confermato a nome del Governo, l’impegno finanziario del MIUR che, sommato a quello dei Soci del Consorzio, porterà, nel decennio 2020-2030, a un contributo italiano complessivo di 55 milioni di euro (M€), a fronte di un contributo internazionale a carico di ITER pari a 99 M€. In parallelo, nuovi accordi tra il Consorzio RFX e l’agenzia europea Fusion for Energy (F4E) sono in via di definizione per regolare la collaborazione nella fornitura dei componenti di MITICA, che si prevede sarà completata entro il 2023, e successivamente nella fornitura dei due iniettori che saranno installati in ITER. Si conferma, in tal modo, la leadership italiana nel settore della ricerca sul sistema di riscaldamento del plasma attraverso iniezione di fasci di particelle, frutto di una sinergia di competenze presenti trasversalmente negli Enti di ricerca italiani, in atto da diverso tempo. Il Consorzio RFX è stato costituito nel 1996 da CNR, ENEA, Università di Padova, Acciaierie Venete SpA, per avanzare le conoscenze sulla fisica e tecnologia della fusione, concentrando circa 160 risorse di personale tra ricercatori, personale tecnico e amministrativo, e realizzando infrastrutture di ricerca. La macchina RFX per lo studio del confinamento magnetico è entrata in funzione nel 1992. L’ingresso dell’INFN nel Consorzio RFX, con le proprie competenze sull’accelerazione di particelle, è avvenuto nel 2006. Alla realizzazione di ITER, il reattore sperimentale in costruzione a Cadarache in Francia, partecipa una cordata di 7 Paesi (Unione Europea, Cina, Corea, Giappone, India, Russia e Stati Uniti), che rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale.