Germania: Scholz apre al nucleare

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante una visita alla Siemens Energy di Mülheim an der Ruhr dove al momento si trova proprio una turbina al centro di una disputa con la Russia, riapre per la prima volta al nucleare. Ha dichiarato infatti che se l’Europa chiedesse alla Germania di mantenere in funzione le tre centrali – che apportano un “piccolo contributo” (6%) – “potrebbe aver senso” lasciare che operino anche oltre lo shutdown previsto per fine anno. L’Unione Europea ha varato un piano di emergenza che prevede tagli ai consumi del 7% entro marzo, ma la Germania è più esposta della media europea – e finalmente il nucleare si riprende il posto che gli spetta. La più piccola componente della coalizione di governo, i liberali, è portavoce di questo ripensamento dello shutdown e nonostante i Verdi abbiano sempre opposto resistenza, forse si intravede uno spiraglio di apertura. In ogni caso, Scholz ha confermato che le autorità prenderano una decisione tra qualche settimana, quando arriveranno i risultati di uno stress test sul sistema elettrico tedesco al momento in corso.  

4th International Conference on GenIV and SMR (G4SR-4)

I prossimi 3-6 Ottobre 2022 si terrà a Toronto, Canada, la 4th International Conference on Generation IV and Small Reactors (G4SR-4). Negli stessi giorni e in parallelo si terrà anche l’evento per le industrie organizzato dal Generation IV International Forum (GIF).   Maggiori dettagli ed informazioni sul sito www.g4sr.org La scadenza per le registrazioni early bird è tra 15 giorni.

Nasce la Nuclear Hydrogen Initiative

Qualche giorno fa è stata lanciata la Nuclear Hydrogen Initiative, una coalizione globale per promuovere l’idrogeno prodotto da nucleare come una fondamentale soluzione climatica. Infatti i combustibili non carbonici come idrogeno e ammoniaca rappresentano una grossa opportunità di decarbonizzare il nostro sistema energetico. Le tecnologie nucleari hanno la potenzialità di produrre idrogeno in maniera pulita ed efficiente e ad una scala che potrebbe coprire il fabbisogno dei settori più difficili da decarbonizzare. Inoltre, naturalmente, il nucleare impiega un’area molto minore di altre fonti di energia in grado di produrre idrogeno. La coalizione conta già più di 40 aziende, istituzioni accademiche, agenzie governative e organizzazioni non-profit tra cui: IAEA, Ontario Tech University, Framatome, Core Power, Ultra Safe Nuclear Corp, X-Energy, Terrestrial Energy, Canadian Nuclear Labs, Idaho National Lab, National Nuclear Lab, Nuclear Energy Institute, World Nuclear Association, utilizzatori di idrogeno, Gli scopi? Informare i cittadini sull’idrogeno da nucleare, coinvolgere la comunità di investitori e essere un catalizzatore di partnerships commerciali, ma anche individuare e risolvere le sfide tecniche e normative e sviluppare politiche condivise.   Consigliamo l’interessante report preparato e pubblicato sul loro sito a questo link.

Bohunice conclude lo smantellamento

Il decommissioning dei due reattori di Bohunice V1, in Slovacchia, era iniziato nel 2012 ed è la prima volta per reattori di questo tipo. I due reattori VVER-440 V-230 risalgono agli anni 70 ed erano i primi di questo tipo ad essere costruiti fuori dall’Uniome Sovietica. E quando la Slovacchia nel 2004 si unì all’Unione Europea si decise di spegnerli il prima possibile (nel 2006 e 2008), a seguito di preoccupazioni sulla sicurezza da parte di esperti della Western European Nuclear Regulatory Association. La Slovacchia conta su quattro reattori nucleari – che producono circa metà dell’elettricità del Paese – e altri due in costruzione. L’impianto è stato smantellato anche grazie alla solidarietà europea: infatti il Bohunice International Decommissioning Support Fund, gestito dalla banca europea di ricostruzione e sviluppo, conta più di 650 milioni di euro da Commissione Europea, Austria, Danimarca, Francia, Irlanda, Olanda, Spagnia, Svizzera e Regno Unito. La massa totale dell’impianto smantellato si stima sia 800’000 tonnellate e naturalmente fino ad ora i componenti più critici sono stati i più attivati e i più grandi: pressure vessel, i componenti interni e il generatore di vapore. Consigliamo questo video sul sito della European Bank for Reconstruction and Development.

Cogenerazione nucleare: report NEA

La Nuclear Energy Agency (NEA) ha pubblicato un report sulle sfide e le opportunità della cogenerazione da nucleare. Infatti l’energia nucleare è un’importante fonte di elettricità, ma può dare il suo contributo anche per altre attività: teleriscaldamento, desalinizzazione o altre forme di calore per applicazioni industriali sono già in atto in circa 67 reattori nel mondo. I reattori attuali possono fornire energia termica sotto i 300°C, ma i reattori avanzati possono avere temperature in uscita molto più alte. Vi consigliamo dunque questo studio qui linkato che prende in considerazione gli aspetti economici e tecnici di un possibile sviluppo della cogenerazione, legato anche alla capacità di competere con le soluzioni tecniche che andrebbero a sostituire (una su tutte: gas)