Ungheria: approvati due nuovi reattori russi

L’ente regolatore ungherese ha concesso l’autorizzazione a costruire per due nuovi reattori nucleari Rosatom, frutto di un accordo del 2014 del Primo Ministro Orban e il Presidente Putin. I due VVER-1200 verranno installati nell’impanto di Paks, si prevede fine lavori nel 2030 ed un costo di 12.5 miliardi di euro. La situazione geopolitica naturalmente ha portato incertezza nel progetto, che al momento sembra però continuare sulla sua strada. Come riportato da NucNet infatti l’energia nucleare non è soggetta alle sanzioni dell’Unione Europea per l’invasione russa dell’Ucraina.

Opinione pubblica giapponese: un termometro globale?

Per la prima volta dal 2011, dopo l’incidente di Fukushima, l’opinione pubblica ritorna favorevole alla ripresa di generazione di energia nucleare. Nobuo Tanaka ha infatti illustrato come senza nucleare il Giappone potrebbe atraversare una crisi entro la fine dell’anno. Ma non solo un orizzonte temporale così breve: come per gli altri Paesi, anche il Giappone pensa ai suoi obiettivi di carbon neutrality entro il 2050. Queste parole arrivano dopo la dichiarazione di Maggio del Primo Ministro Fumio Kishida di riattivare 4 reattori, che si vanno ad aggiungere ai 5 operativi.   Il Giappone, prima del 2011, contava su 54 reattori che producevano circa il 30% dell’elettricità nazionale – nel 2020 era circa il 5%. Dopo l’incidente 10 reattori sono tornati operativi, e 5 di questi sono al momento in manutenzione.

IAEA al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: Zaporizhzya

Oggi presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è tenuta una sessione dedicata alla centrale nucleare di Zaporizhzya (Ucraina), occupato dalle forze russe sin da marzo e oggetto di bombardamenti il 5 e 6 agosto. Il Direttore Generale Rafael Mariano Grossi ha ribadito il suo appello affinché tutte le azioni militari si fermino sul sito. Ha inoltre dichiarato che la presenza IAEA presso l’impianto consentirebbe all’organizzazione di svolgere importanti attività tecniche in materia di sicurezza nucleare, protezione e salvaguardie e allo stesso tempo fornirebbe un’influenza stabilizzatrice. “In base alle informazioni più recenti fornite dall’Ucraina, gli esperti dell’IAEA hanno preliminarmente valutato che non vi è alcuna minaccia immediata alla sicurezza nucleare a seguito dei bombardamenti o di altre recenti azioni militari. Tuttavia, questo potrebbe cambiare in qualsiasi momento” ha dichiarato Grossi. Ma la IAEA ha ricevuto informazioni contraddittorie da Ucraina e Russia sullo stato dell’impianto, sul suo funzionamento e sui danni subiti e, senza una presenza fisica in loco, gli esperti dell’IAEA non sono in grado di corroborare queste valutazioni. “Sono quei fatti, raccolti durante una visita in loco, che sono necessari affinché IAEA sia in grado di sviluppare e fornire una valutazione del rischio indipendente della sicurezza nucleare e dei rischi per la sicurezza”, ha affermato. In tale missione, che Grossi guiderebbe, gli esperti IAEA valuterebbero i danni fisici alle strutture, determinerebbero se i sistemi di sicurezza e di protezione principali e di riserva sono funzionali e valuterebbero le condizioni di lavoro del personale della sala di controllo. Allo stesso tempo, IAEA intraprenderebbe anche attività urgenti di salvaguardia per verificare che il materiale nucleare sia utilizzato solo per scopi pacifici. Gli esperti devono verificare lo stato dei reattori e gli inventari di materiale nucleare per garantire la non deviazione dall’uso pacifico. L’IAEA effettuerà anche la manutenzione delle apparecchiature di salvaguardia al fine di garantire la trasmissione a distanza dei dati e mantenere la continuità delle conoscenze dopo aver lasciato la struttura. “Non solo una missione a Zaporizhzya sarebbe vantaggiosa per il lavoro indipendente IAEA, ma credo che sarebbe anche vantaggiosa per gli operatori e le autorità di regolamentazione della centrale nucleare”, ha affermato Grossi.   Foto e fonte: IAEA

IAEA: International Ministerial Conference

A Washington DC, USA, i prossimi 26-28 Ottobre 2022 si terrà la quinta International Ministerial Conference IAEA organizzata insieme a OECD-NEA (Nuclear Energy Agency) ed ospitata dal DOE (Department of Energy). Come sappiamo, ad oggi circa 440 reattori nucleari in 32 Paesi forniscono circa 390 GW, oltre un quarto dell’elettricità mondiale a basse emissioni di carbonio. Circa 50 altri paesi hanno espresso interesse per l’introduzione dell’energia nucleare.   La conferenza opera come forum per ministri, responsabili politici, alti funzionari ed esperti per impegnarsi in un dialogo ad alto livello sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione verso fonti energetiche pulite e il suo contributo allo sviluppo sostenibile e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. I partecipanti discuteranno e scambieranno opinioni sulle questioni chiave relative allo sviluppo e alla diffusione dell’energia nucleare, compresa l’affidabilità e la flessibilità dell’industria nucleare durante la crisi globale COVID-19 e il suo contributo agli sforzi di ripresa economica nel mezzo della pandemia globale in corso. Riportiamo alcune delle sessioni: Adempiere alla promessa: raggiungere lo zero netto con l’energia nucleare a basse emissioni di carbonio Ambienti abilitanti: creare le condizioni per una più ampia distribuzione dell’energia nucleare Rafforzare la flotta: estendere ed espandere il contributo di energia pulita delle centrali nucleari esistenti Tracciare il corso: perseguire l’implementazione precoce di reattori avanzati e tecnologie di gestione dei rifiuti Accrescere la fiducia: un’efficace supervisione normativa per il futuro dell’energia nucleare   Tutte le informazioni sul sito ufficiale e sulla news.

ICOND 2022: nuclear decommissioning conference

Torna quest’anno la Internationa Conference on Nuclear Decommissioning, dal 15 al 17 Novembre in Aachen, Germania. Nei prossimi anni diverse centrali nucleari arriveranno a fine vita, per raggiunti limiti di età o per scelte politiche, in Europa e nel mondo: la disattivazione e smantellamento diventano quindi temi centrali Questa conferenza avrà un punto di vista privilegiato sulla Germania ma punta anche ad un confronto e un’armonizzazione con le strategie di decommissioning degli altri Paesi. Procedure autorizzative, pianificazione finanziaria, change management, stoccaggio temporaneo e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi alcuni degli argomenti.   Tutte le informazioni sul sito ufficiale.