La partita per il primo Small Modular Reactor (SMR) operativo sulla terra ferma si gioca tutta nel continente asiatico.
E’ di ieri infatti la notizia dell’installazione del basamento del vessel del primo ACP100 in costruzione nella provincia cinese di Hainan. L’ACP100, anche noto come Linglong One, è un reattore ad acqua pressurizzata della potenza di 125 MWe studiato per la cogenerazione di elettricità e calore da impiegare anche ai fini industriali, ad esempio per la desalinizzazione dell’acqua marina.
La costruzione della prima di due unità è iniziata lo scorso marzo, presso il sito che già ospita due reattori CNP600. Se i tempi previsti saranno rispettati, entrambe le unità dovrebbero entrare in funzione entro la fine del 2026, pari ad un tempo di costruzione di 58 mesi. La Cina dovrebbe dunque battere ampiamente sui tempi la Russia, impegnata fino al 2028 nella costruzione del primo RITM-200.
Resta da vedere se gli Stati Uniti o il Canada, due Paesi molto impegnati nella progettazione di SMR, riusciranno ad infilarsi in questa competizione, con i primi prototipi anche essi attesi entrare in operatività tra il 2025 e il 2027, ma per ora solo sulla carta.
Al momento infatti il vantaggio competitivo di Russia e Cina nella costruzione di reattori tradizionali (per i quali riescono a rispettare tempi e costi) sembra estendersi ai primi reattori modulari, anche perché questi ultimi sono una diretta evoluzione di designs già ampiamente collaudati nei reattori tradizionali o nella propulsione dei rompighiaccio.
Questo vantaggio potrebbe tradursi anche in un vantaggio economico sul lato delle esportazioni, dal momento che molti Paesi, anche in Europa, guardano con interesse agli SMR.