USNC tramite la sua controllata USNC-Tech intende sviluppare un prototipo di sistema propulsivo nucleare per l’esplorazione dello spazio profondo.
E’ noto infatti che uno dei proncipali vantaggi del combustibile nucleare rispetto a quello chimico, ovvero la densità energetica elevata, è particolarmente importante nell’ambito della propulsione spaziale poiché consente di ridurre il peso dei moduli propulsivi, con conseguente riduzione dei tempi di viaggio e dunque, tra le altre cose, dell’esposizione degli astronauti alla radiazione cosmica.
Nel suo prototipo USNC mette a frutto l’esperienza e i progressi maturati nel campo dei reattori terrestri, in particolare i vantaggi del combustibile di tipo TRISO brevettato dall’azienda di Seattle (Fully Ceramic Micro-encapsulated, FCM), in una versione ottimizzata per l’impiego nello spazio che garantisca al contempo la sicurezza degli equipaggi e la tutela ambientale.
L’FCM versione spaziale, composto in piccola parte da HALEU (High-Assay Low-Enriched Uranium), promette di fornire un impulso fino ad ora raggiungibile dall’uranio altamente arricchito.
Inoltre, la comunanza della tipologia di combustibile ai reattori terrestri dovrebbe ridurre i rischi di produzione e i costi della filiera di approvvigionamento.
“L’intenzionale sovrapposizione tra le tecnologie di reattore terrestre e spaziale è un punto di forza chiave del progetto” ha dichiarato Paolo Venneri, giovane talento italiano e CEO di USNC-Tech, a World Nuclear News.
Per approfondire:
https://www.world-nuclear-news.org/Articles/USNC-Tech-develops-deep-space-propulsion-system
https://www.usnc-tech.com