Il rapporto, intitolato “Nuclear Energy: An ESG Investible Asset Class”, è stato prodotto da una task force del settore finanziario istituita nel 2020 dall’Economic Modeling Work Group del Generation-IV International Forum (GIF). Si tratta di una guida rivolta alla comunità finanziaria e ed al più ampio bacino di portatori di interesse allo scopo di informare su come le attività nucleari potrebbero essere valutate secondo la metrica degli assets sostenibili dal punto di vista sociale, etico e ambientale (ESG)”.
Nell’ultimo decennio, l’accesso ai finanziamenti per il clima – incentrato sulla creazione di un impatto positivo sulla società globale attraverso valori etici, socialmente responsabili ed eco-compatibili – è diventato uno dei principali obiettivi del settore finanziario. Fondandosi sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, sull’Accordo di Kyoto e, più recentemente, sull’Accordo di Parigi, gli investitori hanno cercato di integrare l’etica, la governance, il valore sociale e le preoccupazioni ambientali nelle loro strategie di investimento.
Gli ESG sono stati sviluppati come un insieme di standard che gli investitori socialmente consapevoli utilizzano per vagliare i potenziali investimenti chiedendo alle aziende e ai progetti di misurarsi con essi. “In altre parole, gli ESG sono integrati nel processo decisionale di investimento in modo tale che ogni investimento venga analizzato per il potenziale livello di rischio ESG e l’impatto che potrebbe avere”. Gli ESG non vengono utilizzati solo per vagliare le opportunità di investimento, ma anche per valutare la performance continua di un’azienda.
Secondo il rapporto, l’incoerenza nell’applicazione della metrica ESG ha portato l’energia nucleare ad essere svantaggiata rispetto ad altre fonti di energia a basse emissioni di carbonio. La guida quindi stabilisce non solo in che modo l’energia nucleare, come classe di attività, ha il potenziale per ottenere ottime valutazioni in un’ampia gamma di fattori ESG, ma sottolinea anche l’importanza di una rendicontazione ESG ad ampio raggio, coerente e standardizzata per determinare le valutazioni di tutte le società energetiche, lungo il loro ciclo di vita e lungo tutta la loro catena di approvvigionamento.
Questa coerenza, sottolinea ancora il rapporto, è essenziale al fine di ottenere il massimo beneficio dall’adozione dei criteri ESG.
In principio l’industria nucleare, come classe di attività, può ottenere valutazioni ESG elevate a patto che, da un lato, le aziende e i progetti siano condotti secondo gli standard più elevati, come generalmente fa l’industria, e dall’altro, che la comunità degli investitori esiga da tutte le società energetiche di misurarsi sull’ampia gamma di fattori ESG su una base coerente, aperta e trasparente.
In sostanza questo rapporto può essere utilizzato dalla comunità degli investitori per dimostrare che il nucleare dovrebbe essere una classe di attività investibile, indipendentemente dal fatto che le singole aziende o progetti soddisfino i criteri ESG, cosa che ovviamente va valutata caso per caso.
Il GIF è stato avviato dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti nel 2000 e formalmente istituito a metà del 2001. Riunisce 13 paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Giappone, Corea, Russia, Sud Africa, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti) ed Euratom – che rappresenta i membri dell’Unione Europea – per lavorare insieme nella ricerca e sviluppo dei sistemi nucleari di quarta generazione e renderli disponibili per l’impiego industriale.
Le sei tecnologie di reattore identificate dal GIF per lo sviluppo sono: il reattore veloce raffreddato a gas, il reattore veloce raffreddato a piombo, il reattore a sali fusi, il reattore veloce raffreddato al sodio, il reattore raffreddato ad acqua supercritica e il reattore ad altissima temperatura. L’Agenzia per l’Energia Nucleare dell’OCSE (NEA-OECD) funge da segreteria tecnica del GIF.