USNC svilupperà sistemi di propulsione spaziale

USNC tramite la sua controllata USNC-Tech intende sviluppare un prototipo di sistema propulsivo nucleare per l’esplorazione dello spazio profondo. E’ noto infatti che uno dei proncipali vantaggi del combustibile nucleare rispetto a quello chimico, ovvero la densità energetica elevata, è particolarmente importante nell’ambito della propulsione spaziale poiché consente di ridurre il peso dei moduli propulsivi, con conseguente riduzione dei tempi di viaggio e dunque, tra le altre cose, dell’esposizione degli astronauti alla radiazione cosmica. Nel suo prototipo USNC mette a frutto l’esperienza e i progressi maturati nel campo dei reattori terrestri, in particolare i vantaggi del combustibile di tipo TRISO brevettato dall’azienda di Seattle (Fully Ceramic Micro-encapsulated, FCM), in una versione ottimizzata per l’impiego nello spazio che garantisca al contempo la sicurezza degli equipaggi e la tutela ambientale. L’FCM versione spaziale, composto in piccola parte da HALEU (High-Assay Low-Enriched Uranium), promette di fornire un impulso fino ad ora raggiungibile dall’uranio altamente arricchito. Inoltre, la comunanza della tipologia di combustibile ai reattori terrestri dovrebbe ridurre i rischi di produzione e i costi della filiera di approvvigionamento. “L’intenzionale sovrapposizione tra le tecnologie di reattore terrestre e spaziale è un punto di forza chiave del progetto” ha dichiarato Paolo Venneri, giovane talento italiano e CEO di USNC-Tech, a World Nuclear News. Per approfondire: https://www.world-nuclear-news.org/Articles/USNC-Tech-develops-deep-space-propulsion-system https://www.usnc-tech.com  

USNC produrrà combustibile TRISO avanzato nello Utah

Ultra Safe Nuclear Corporation (USNC) ha scelto Salt Lake City (Utah, USA) per la localizzazione di un impianto di sviluppo e produzione del combustibile Fully Ceramic Micro-encapsulated (FCM™). L’area scelta, secondo USNC, ha caratteristiche desiderabili quali ricchezza di infrastrutture, manodopera specializzata ed un tessuto produttivo esperto nel settore dei materiali e delle ceramiche. FCM™ è infatti un combustibile di tipo TRISO ma dotato di un innovativo rivestimento in carburo di silicio, che promettere di essere estremamente resistente alle alte temperature e di poter contenere in sicurezza i prodotti di fissione generati in condizioni operative ed accidentali. Un combustibile nucleare inerentemente sicuro – fa notare Francesco Venneri, CEO di USNC – specie se accoppiato al concetto di microreattore modulare (MMR) che la stessa USNC sta sviluppando. FCM™ potrà comunque trovare impiego in altre tipologie di reattore, dai reattori ad acqua leggera ai CANDU. Fonte: https://www.world-nuclear-news.org/Articles/USNC-opens-SMR-fuel-development-laboratory

Nuovo nucleare: le notizie scelte del mese

Il primo microreattore canadese potrebbe parlare anche italiano Ultra Safe Nuclear Canada (USNC), Global First Power (GFP) e Ontario Power Generation (OPG) hanno siglato un’intesa dando vita ad una partnership per la costruzione e la conduzione di un microreattore dimostrativo presso i laboratori di Chalk River. USNC, alla cui guida si trova l’italiano Francesco Venneri, potrebbe essere la compagnia più vicina alla costruzione di un microreattore, anche perché il Canada, attraverso il convinto sostegno della Canadian Nuclear Safety Commission, l’ente regolatore del nucleare, sta creando un ambiente molto favorevole al nuovo nucleare. Il microreattore targato USNC sarà un reattore a gas ad alta temperatura di 15MW di potenza termica e 5MW elettrici, a sicurezza totalmente passiva, con nocciolo sigillato e trasportabile e combustibile nucleare appositamente brevettato (FCM™), di tipo TRISO, ma caratterizzato da un innovativo rivestimento in ceramica capace di resistere ad altissime temperature e di contenere tutti i prodotti di fissione. Il design Aurora di Oklo Power LLC al vaglio del regolatore USA La Nuclear Regulatory Commission (NRC) ha iniziato il vaglio della richiesta di licenza combinata di costruzione e conduzione del microreattore Aurora di Oklo. Il prototipo di Aurora, un reattore a neutroni veloci, avrà una potenza elettrica di 1.5 MW, capacità di cogenerazione e userà combustibile HALEU (Uranio ad arricchimento Intermedio) messo a disposizione dagli Idaho National Laboratories. La licenza combinata (Construction and Operation License, COL) è la prima di questo tipo ad essere vagliata negli Stati Uniti per un reattore avanzato, prova della determinazione della NRC nell’aprire la strada ai reattori modulari, in particolare dopo l’entrata in vigore, nel 2019, del Nuclear Energy Innovation and Modernization Act. La Polonia fa sul serio sul nucleare: Michał Kurtyka, Ministro per il Clima, ci spiega perché In una web-chat con il Direttore Generale della Nuclear Energy Agency, il Ministro per il Clima polacco, Kurtyka, ha spiegato come il programma nucleare appena avviato consentirà alla Polonia di ridurre la quota di carbone nel suo mix elettrico dall’80% al 32% nel 2040, al contempo assicurando la sicurezza energetica e mantenendo la competitività del sistema industrial del Paese, fortemente energivoro. Kurtyka ha spiegato come la Polonia fosse interessata al nucleare dagli anni ’80, unica ad esserne priva nel blocco sovietico, e come l’opinione pubblica esprima un forte sostegno a questa tecnologia. Il ministro si è detto inoltre ottimista sulla sostenibilità dell’impegno finanziario, grazie alla forte economia polacca e alla presenza di una filiera domestica, benché abbia lasciato intendere come un approccio più favorevole al nucleare nelle politiche climatiche ed energetiche dell’Unione Europea sarebbe auspicabile. IEA: sostegno finanziario al settore nucleare può rilanciare l’economia dopo il COVID19 L’International Energy Agency ha rilasciato un rapporto in cui si analizzano alcune misure di stimolo economico per il recupero post-pandemico focalizzate sul settore energetico. Il rapporto sottolinea l’importanza del nucleare sia nella transizione ad un’economia a basse emissioni sia nella creazione di posti di lavoro qualificati. A tal fine invita i governi a prevedere misure di stimolo volte non soltanto all’estensione dell’operatività della flotta nucleare esistente, ma anche al dispiego di nuova capacità nucleare. In particolare, il rapporto individua nei reattori modulari di piccola taglia la possibilità di contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni con costi capitali contenuti e elevata scalabilità. Positivo il commento di Agneta Rising, Direttore Generale della World Nuclear Association, che ha rimarcato come un piano di stimoli potrebbe incentivare gli investimenti sulle nuove tecnologie nucleari portando un ulteriore contributo alla crescita della capacità nucleare, che si aggiungerebbe agli oltre 100 reattori già previsti entrare in operatività da qui al 2030.