Terremoto colpisce Fukushima-Daichii: danni monitorati ma senza conseguenze.

  Lo scorso 13 febbraio un terremoto di magnitudo 7.1 localizzato 90 km a est della costa orientale del Giappone ha interessato anche il sito della centrale di Fukushima-Daiichi. Alcuni giorni dopo, la Tepco ha informato che i livelli dell’acqua di raffreddamento che viene immessa nei vessel delle unità 1 e 3 fin dall’incidente del Marzo 2011 sono scesi rispettivamente di circa 70 e 30 cm, e che la causa potrebbe essere un riassetto strutturale del vessel causato dal terremoto recente. Tepco ha tuttavia precisato che sia la temperature alla base del vessel, sia i valori di radioattività rilevati internamente alla struttura di contenimento e nell’ambiente circostante sono stabili, escludendo dunque possibili impatti esterni. Ulteriori indagini saranno effettuate per assicurarsi che la perdita d’acqua sia confinata all’interno dell’edificio reattore Fonte: World Nuclear News

Terremoto in Croazia: il nucleare si dimostra resiliente

COMUNICATO STAMPA 31/12/2020 Lo scorso 29 dicembre la Croazia è stata scossa da un terremoto di magnitudo 6.4, il più forte dal 1880. Il terremoto ha per ora provocato un bilancio di alcuni morti e decine di feriti, oltre che estesi danni materiali nelle località prossime all’epicentro. La centrale nucleare di Krško, sita in Slovenia a circa 80 km dall’epicentro, ha effettuato uno scram(arresto automatico di emergenza) in seguito alla scossa. In nessuna fase della procedura di emergenza vi è mai stato alcun rilascio anomalo di radiazioni né alcun pericolo per l’ambiente e la popolazione, come prontamente verificato dagli organismi nazionali e internazionali competenti. Alle ore 22 del 30 dicembre, in seguito all’ispezione minuziosa di tutti i sistemi e le componenti della centrale, l’impianto è stato riconnesso alla rete elettrica, non avendo subito alcun danno dal sisma. Il sisma ha infatti provocato presso l’impianto nucleare di Krško accelerazioni del suolo (0.07 g) ben inferiori alla soglia di spegnimento sicuro. Duole invece constatare che l’occasione è stata colta da qualche esponente politico italiano per lanciare l’ennesima campagna contro l’energia nucleare. Grazie ai meticolosi protocolli di sicurezza vigenti a livello internazionale – in particolare in seguito all’incidente di Fukushima – che sono pubblici e facilmente accessibili, i sistemi di sicurezza della centrale hanno dunque funzionato come era lecito aspettarsi durante il sisma e l’impianto si è dimostrato resiliente. Scarica il Comunicato Stampa in formato PDF Download PDF English Version