Webinar ENS sul progetto fusione ITER

Non perdetevi il prossimo Webinar della European Nuclear Society! The ITER project: International collaboration to build the Sun on Earth 3 Giugno 2021 // 14.00 – 16.00 CET, Online Per registrarsi: https://lnkd.in/ebrFisN ITER (“La via” in Latino) è uno dei progetti più ambiziosi al mondo nel campo energetico. Il suo scopo è provare la praticabilità della fusione per la produzione di energia a basse emissioni su larga scala, sulla base dello stesso principio che alimenta il Sole e le stelle. Una simile iniziativa necessita di uno sforzo comune, dunque ITER riunisce in un consorzio 35 Paesi al fine di produrre il più grande tokamak del mondo, costiutito da dieci milioni di parti. Inoltre, nucleare a fissione e fusione lavorano insieme e non in competizione, visto il bagaglio di esperienza che l’industria nucleare porta alla ricerca sulla fusione. Relatori: Bernard Bigot, Direttore Generale di ITER Organization Anatoli Krasilnikov, capo dell’Agenzia Russa per ITER Roberto Adinolfi, Presidente di Ansaldo Nucleare

Nucleare nel mondo: le notizie di febbraio

Russia: la Federazione Russa è sulla buona strada per costruire il primo reattore a neutroni veloci raffreddato a piombo. Nei giorni scorsi la Siberian Chemical Combine ha ottenuto dal regolatore russo la licenza per la costruzione del BREST-OD-300 presso il sito di Seversk, in Siberia. Si tratta di un processo di licenziamento complesso che ha dovuto tenere conto delle molte caratteristiche innovative del reattore, dal raffreddamento a piombo alle specifiche strutturali del vessel e delle strutture idrauliche. L’azienda assegnataria del contratto di Costruzione è la Titan-2, già impegnata nella costruzione di Akkuyu in Turchia e di Hanhikivi in Finlandia. Il completamento della centrale è previsto nel 2026. Oltre al reattore, di 300 MWe, sorgerà presso il sito un impianto di fabbricazione e rifabbricazione del combustibile a nitruri di uranio e plutonio, adatto anche al trattamento del combustibile esausto, rendendo possibile chiudere il ciclo del combustibile nucleare sul medesimo sito. L’equipaggiamento per il rifornimento del combustibile sarà prodotto dalla controllata di Rosatom CKBM Le naturali proprietà del piombo e le caratteristiche di progetto del nocciolo e dell’impianto di raffreddamento fanno del BREST-OD-300 un reattore a sicurezza intrinseca estremamente elevata. Estonia: il piccolo Paese baltico, il cui mix elettrico è il più inquinante d’Europa, non intende perdere tempo e guarda con decisione agli Small Modular Reactors (SMR) per raggiungere i propri obiettivi di decarbonizzazione e di sicurezza degli approvvigionamenti. A tale scopo intende costruire quanto prima il contesto regolatorio e istituzionale necessario ad avviare un programma nucleare. L’ambizioso obiettivo, rilanciato in una recente conferenza da Fermi Energia, organizzazione promotrice degli SMR in Estonia, è quello di abbandonare la produzione elettrica da olii combustibili entro il 2035. Nell’ambito della stessa conferenza è stata firmata la dichiarazione denominata Tallinn Declaration on the Future of SMR Licensing, cui hanno aderito nove realtà professionali e industriali di altrettanti Paesi europei, il cui obiettivo è la definizione di un approccio pragmatico al processo di licenziamento degli SMR, la standardizzazione internazionale dei design e l’armonizzazione internazionale dell’assetto regolatorio che possibilmente ponga le basi per una sorta di certificazione unica internazionale dei progetti, che ne faciliterebbe la commercializzazione. Regno Unito: Rolls-Royce è in procinto di completare lo studio di fattibilità dei propri SMR dunque procederà ad assicurare le linee di finanziamento necessarie. Nel 2024, secondo Paul Stein, Chief Technology Officerdella compagnia, inizierà il processo di licenza con il Generic Design Assessment, che dovrebbe condurre al dispiegamento dei primi esemplari della flotta entro il 2030. Un reattore modulare Rolls-Royce dovrebbe avere una potenza di circa 450 MW, abbastanza per servire una città come Leeds, e potrà essere utilizzato anche per la produzione di calore industriale/residenziale o per la produzione di idrogeno o carburanti di sintesi. Il costo dell’energia prodotta è stimato sui 56-84$/MWh, dalla quinta unità installata in poi (nth-of-a-kind), quindi molto competitivo anche rispetto a fonti rinnovabili e gas naturale. Sarà inoltre un reattore ad elevata sicurezza, ed isolato sismicamente per una eccellente protezione in caso di terremoto. USA: General Atomics ha completato la costruzione e i test del primo dei nove magneti superconduttori che costituiranno il Solenoide centrale di ITER, il progetto internazionale di prototipo di reattore a fusione cui partecipa anche l’Italia. Il modulo fa parte del più ampio contributo degli Stati Uniti al progetto ITER, e verrà spedito al sito di costruzione francese di Cadarache nel corso del 2021.

Fusione: completato il tokamak JT-60SA

Il tokamak più potente del mondo, JT-60SA, è stato completato dopo dodici anni di collaborazione tra Europa e Giappone. Sviluppato nel contesto del Broader Approach Agreement e funzionale allo sviluppo di ITER, JT-60SA sarà in grado infatti di raggiungere temperature di 200 milioni di gradi, prossime appunto a quelle attese per il progetto ITER. La prima componente, il criostato, fu posata nel 2013 e da allora la costruzione è proseguita riutilizzando molte componenti del precedente esperimento JT-60U, consentendo di ultimare il progetto a costi normali. Alla realizzazione del JT-60SA ha contribuito anche ENEA che è stata responsabile di 9 delle 18 bobine, delle casse di contenimento delle stesse e delle alimentazioni elettriche del sistema magnetico. Secondo Enrico Di Pietro, Programme Manager di Fusion for Energy, il progetto JT-60SA ha centrato le aspettative, essendo un tokamak capace di parametri di plasma molto ambiziosi e al contempo dai costi contenuti rispetto ad altri tokamak. L’esperimento, una volta operativo,  costituirà un vero e proprio banco di prova per ITER, condividendo con quest’ultimo molte caratteristiche progettuali.

Fusione: pietra miliare nella costruzione di ITER

I lavori di costruzione del reattore a fusione International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER) nel sud della Francia hanno segnato un significativo passo avanti con la posa della base del criostato, un manufatto di acciaio del peso di 1250 tonnellate. Le operazioni di posa sono iniziate il 26 di maggio u.s., per concludersi nel pomeriggio del 27. Il criostato, componente cruciale di 30 metri di altezza per 30 di diametro, servirà ad isolare i sistemi magnetici di confinamento del plasma dall’ambiente circostante. L’installazione, curata dal team indiano del consorzio ITER, pone dunque termine alla fase di progetto e realizzazione di questo componente fondamentale, durata circa dieci anni. “Un’operazione unica nel suo genere – ha detto il Direttore Generale Bernard Bigot, comprensibilmente emozionato – per la quale il fallimento non era un’opzione”. ITER, reattore a fusione di tipo tokamak alla cui costruzione partecipa un consorzio internazionale che include anche l’Italia, sarà un impianto dimostrativo di 500 MW di potenza. La fase plasma, ovvero la fase operativa, è prevista per il 2025. Maggiori informazioni sul sito ufficiale del Consorzio ITER

Aperitivo nucleare con il Comitato Nucleare e Ragione

Il Comitato Nucleare e Ragione inaugura gli “Aperitivi Nucleari” una serie di eventi per conoscere vari temi inerenti la scienza e la tecnologia nucleare in un’atmosfera informale. Il primo appuntamento Venerdì 29 Maggio alle ore 19 con la fusione, relatore il dott. Alessandro Maffini. L’evento è online in diretta sui canali social del Comitato Nucleare e Ragione: https://www.facebook.com/nucleareeragione/ https://www.youtube.com/channel/UCWXXLCqQHTyGh_fEmoEijIA