L’impianto di Zaporizhzhya è fermo

L’ha comunicato oggi l’operatore nazionale, Energoatom, dopo che l’unità 6 è stata spenta e sono in corso le operazioni di raffreddamento e messa in cold state – saranno necessarie circa trenta ore. Questo è stato possibile grazie al ripristino di una linea elettrica di backup, fornendo l’energia necessaria per tutte le operazioni accessorie, come il raffreddamento appunto e altre funzioni di sicurezza.L’impianto ha anche 20 generatori diesel di emergenza che possono durare fino a 10 giorni, in caso di necessità. Quando si è in cold state, è sufficiente un solo generatore per mantenere il reattore in sicurezza

Il verde e il blu festival: presentazione libro

Venerdì 23 Settembre il nostro Presidente Umberto Minopoli sarà ospite a Palazzo Reale a Milano per la presentazione dell’ultima uscita ‘Nucleare – ritorno al futuro’ Insieme a Francesca Ferrazza, Head of Magnetic Fusion Initiatives di Eni, e il giornalista Guido Fontanelli, parleremo della situazione del nostro Paese, passato da pionere a fanalino di coda dell’energia nucleare.Le ipocrisie, una narrativa colpevolmente falsa e l’incapacità politica ci hanno portato fino a qui – ma deve rimanere questa la nostra situazione? Noi crediamo di no – ci vediamo alle venerdì alle 14:30 a Milano, tutti i dettagli disponibili al link dell’evento    

Ritorna Stand Up For Nuclear 2022!

Anche quest’anno tornano le giornate di mobilitazione internazionale per l’energia nucleare! In Settembre e Ottobre nelle piazze di tutta Italia per sensibilizzare il pubblico alle tematiche energetiche globali e nazionali, per sfatare luoghi comuni e miti sulla radioattività e sugli usi dei fenomeni nucleari. Sarà un modo per tutti i cittadini di trovare esperti ed appassionati pronti a rispondere a qualunque dubbio, in modo informale e diretto. Il 2022 è stato un anno pieno di eventi e le condizioni macroscopiche mostrano ogni giorno di più quanto l’energia sia al centro della nostra vita, e di conseguenza i riflettori si sono accesi su tutte le fonti – in moltissimi casi restituendo alla fissione nucleare ciò che è suo di diritto. Una fonte pulita, sicura, affidabile senza la quale sarà difficile raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti e rispondere alla crescente domanda energetica globale. Stand Up For Nuclear, giunto ormai alla quarta edizione internazionale, è una giornata di divulgazione ma anche di vera e propria mobilitazione per mostrare il proprio sostegno all’energia e tutte le (molte!) tecnologie nucleari. Tantissimi gli argomenti: da come funzionano i reattori alla medicina nucleare, dal Deposito Nazionale al mercato energetico e la Tassonomia UE, dalla radioattività naturale che ci circonda alle applicazioni più avanzate e sofisticate dei fenomeni nucleari.   I gazebo e gli eventi di Stand Up For Nuclear in Italia sono organizzati dal Comitato Nucleare e Ragione ma non potrebbero esistere senza l’impegno di tutta la comunità nucleare italiana! Se vuoi dare una mano nell’organizzazione o partecipare quel giorno puoi anche compilare questo form ed aggiungerti alla squadra della tua città.   Le città previste al momento sono: Bologna, Catania, Como, Milano, Pavia, Perugia, Roma, Torino, Trento, Trieste, Verona e Vicenza. Maggiori dettagli su date ed orari saranno disponibili a breve, stay tuned! Qualche foto della precedente coloratissima edizione qui!

Diablo Canyon è salvo

Una vittoria degli attivisti quella di Diablo Canyon: l’impianto destinato alla chiusura ha ricevuto questa mattina un’estensione di 5 anni. Tutto inizia infatti nel 2020, quando i gruppi di Stand Up For Nuclear, isodope e Mothers For Nuclear fanno ripartire la conversazione su una battaglia che sembrava già persa. A fine 2021 poi esce lo studio MIT/Stanford su cosa avrebbe significato in termini economici lasciare operativo l’ultima centrale nucleare californiana. Segue poche settimane dopo la più grande mobilitazione pro-nucleare USA e fitti contatti degli attivisti con i legislatori. Finalmente oggi la buona notizia!    

Zaporizhzhia: missione IAEA

Pochi giorni fa è partita la missione IAEA di supporto ed assistenza all’impianto nucleare di Zaporizhzhzya. La centrale è sotto il controllo russo da Marzo, è operata da personale ucraino e nelle ultime settimane è stata oggetto di ripetuti attacchi. La missione ha lo scopo di verificare ed assicurare la sicurezza e le salvaguardie nucleari. A questo proposito, il commento del nostro Presidente: Un italiano, l’ingegnere nucleare Massimo Aparo, tra gli ispettori di Zaporizhzhya. E in Italia si scatena lo stupore mediatico! Come se gli esperti di nucleare in Italia fossero degli strani marziani. La cancel culture sul nucleare ha lavorato nel profondo. Si dimentica che siamo il paese di Enrico Fermi, della sua grande scuola di fisica nucleare. E di Enrico Mattei che realizzò la prima centrale nucleare italiana anticipando altri Paesi europei e del mondo. E che, con Felice Ippolito, e una valorosa equipe di managers pubblici e privati, di accademici e ingegneri, fisici, chimici, fece dell’Italia, nel primo quindicennio del dopoguerra, la terza potenza nucleare del mondo. Siamo il paese che, dopo il 1987, resistendo all’offensiva della cancel culture antinucleare, ha mantenuto uno straordinario presidio di attività e progettazione nucleare: con imprese come Ansaldo Nucleare e decine di altre, con enti come l’Enel, l’Enea o l’Infn, con le principali università italiane-Torino, Milano, Bologna, Padova, Pisa, Roma, Napoli, Palermo- che mantengono attività didattica, corsi di laurea e partecipazione, da protagonisti, ai principali progetti nucleari in corso nel mondo: dalle centrali di terza generazione a quelle di quarta e alla fusione nucleare. Per questo è ridicolo stupirsi di un italiano, l’ing. Aparo, che oggi presiede il più delicato organismo dell’IAEA, l’agenzia di sorveglianza delle attività atomiche del mondo e ne è vicedirettore. È l’ennesima dimostrazione che la propaganda antinucleare in Italia è un disco rotto: non siamo un Paese denuclearizzato (cosa fisicamente impossibile); non è vero che non avremmo le basi, la scuola e le competenze per rientrare nell’energia nucleare. Anzi, abbiamo le risorse umane e di competenza per farlo, rientrando dalla porta principale. E questa, vedrete, è una verità che non appartiene ormai solo alla comunità nucleare italiana, di cui l’ing. Aparo è espressione. Aprite gli occhi, voi attempati denigratori della scuola nucleare italiana e giù il cappello al prestigio dell’Italia Nucleare, erede di Enrico Fermi.