Il dibattito sui temi energetici ed ambientali è ormai all’ordine del giorno, di livello mondiale e coinvolge ampiamente anche l’opinione pubblica.
Le sfide da affrontare sono molte e spesso concatenate, ed è di fondamentale importanza avere gli strumenti adeguati per cercarne le soluzioni.
L’Italia, come gli altri Paesi, nel perseguire gli obiettivi climatici si deve dotare di uno scenario energetico adeguato al più presto.
L’energia nucleare da fissione è una fonte pulita, sicura ed affidabile che già oggi fornisce un importante contributo a livello mondiale ed europeo e Associazione Italiana Nucleare intende fornire gli strumenti per una consapevole e articolata riconsiderazione dell’opzione nucleare in Italia.
Nasce così il nostro ultimo position paper, consultabile a questo link, presentato per la prima volta all’evento odierno alla Camera.
Riportiamo qui un estratto delle conclusioni:
- il nucleare da fissione è una tecnologia disponibile e l’Italia è in grado di contribuire a mantenerla e ad espanderla in altri Paesi europei a vantaggio dell’economia nazionale.
- La tecnologia nucleare disponibile, o che si renderà disponibile fra pochi anni (inclusi gli SMR) può essere installata nel nostro Paese a partire dal prossimo decennio, se si gettano da subito le basi necessarie per creare l’infrastruttura necessaria.
- Per le tecnologie avanzate già disponibili (ad es. i reattori di III generazione avanzata) o che si renderanno disponibili fra pochi anni (ad es. SMR e MR) occorrerebbe garantire meccanismi di mercato atti a favorirne il rapido utilizzo e dispiegamento, riconoscendo peraltro che i costi di sistema, se correttamente valutati e attribuiti, sono assai diversi a seconda delle scelte tecnologiche.
- Tecnologie ancora più innovative (ad es. i reattori di IV generazione) richiederanno più tempo per la loro realizzazione diffusa. Occorre dunque anche promuovere fin da subito la ricerca e l’innovazione, essenziali per supportare la dimostrazione industriale, nel prossimo decennio, di tali tecnologie innovative in modo da renderle disponibili sul mercato in circa 15 anni. Solo con questo programma accelerato sarà possibile garantire un loro significativo contributo alla decarbonizzazione e approvvigionamento energetico all’orizzonte del 2050.
- Lo sviluppo della fusione nucleare, sul quale anche l’Italia è fortemente impegnata, richiede ancora notevoli sforzi di ricerca e sviluppo, nonché conferme sperimentali sulla fattibilità tecnica delle varie soluzioni proposte e dei processi allo studio. Tale fase dovrà poi essere seguita da adeguate valutazioni tecnicoeconomiche e da una fase di industrializzazione per consentire a questa tecnologia altamente innovativa di poter competere nei futuri mercati energetici.