Il 13 dicembre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, soprattutto al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività, prodotti in Italia sia per finalità energetiche che per gli altri usi, tra cui i radiofarmaci utilizzati in medicina.
La Carta è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin). La Carta Nazionale delle Aree Idonee ha individuato 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla specifica Guida tecnica Isin, che recepisce le normative
internazionali per questo tipo di strutture.
Si tratta di un altro importante passo verso la localizzazione e la realizzazione del Deposito Nazionale, un’opera la cui necessità è stata evidenziata ormai da lungo tempo. Si tratta di un’infrastruttura sicura, in quanto progettata secondo i migliori standard internazionali già applicati con successo in depositi simili in Europa e nel mondo e che pone fine alla inaccettabile situazione attuale di esistenza di infrastrutture di stoccaggio spesso inadeguate e sparse sul territorio. Inoltre, anche in virtù del previsto, annesso, Parco Tecnologico da destinare alla ricerca, è certamente portatrice di benefici economici per la località che la accoglierà, anche in virtù degli investimenti necessari e dell’indotto che attiverà.
Con questo passaggio può avere inizio la fase successiva prevista dalla Legge, quella delle autocandidature dei territori a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico, da presentare al MASE e alla Sogin entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta. È da ricordare che il Governo ha deciso che gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI, nonché il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, possano anch’essi presentare la propria autocandidatura entro lo stesso termine e chiedere al MASE e alla Sogin di avviare una valutazione del territorio stesso, al fine di verificarne la effettiva idoneità.
Come AIN riteniamo che la pubblicazione della CNAI sia una azione decisamente positiva nell’iter che porterà alla realizzazione del Deposito Nazionale, un’opera assolutamente necessaria ed urgente sotto ogni profilo e per la cui realizzazione ci siamo a lungo prodigati.