Si è svolto venerdì 7 maggio il webinar dedicato dall’Associazione Italiana Nucleare (AIN) a “Il nucleare nel futuro prossimo della transizione energetica”. L’evento, cui hanno partecipato circa un centinaio di persone, ha visto gli interventi del dr. Stefano Monti, Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle tecnologie nucleari presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), il prof. Marco Ricotti del Politecnico di Milano e il prof. Emilio Minguez Torres, Presidente della European Nuclear Society.
Al centro dell’incontro la tematica dello sviluppo dei piccoli reattori modulari e dei reattori avanzati (di cosiddetta IV° generazione) e del loro potenziale impiego per favorire la decarbonizzazione del settore energetico da qui al 2050.
Il dr. Monti ha esposto come siano numerosi i progetti di questo tipo di reattore e come essi riscuotano ampio interesse a livello globale per la loro capacità di fornire elettricità pulita e continuativa oltre che servizi ancillari quali produzione di calore, idrogeno o desalinizzazione. Tuttavia, la loro effettiva disponibilità commerciale nel breve termine (verso la fine di questo decennio) e la loro competitività economica con le altre fonti energetiche, non sono scontate e richiedono una politica energetica favorevole, impegni finanziari certi e sforzi industriali volti alla standardizzazione.
Il prof. Ricotti ha ricordato come l’industria e la ricerca italiana abbiano, da diversi decenni, un ruolo di protagonista nella progettazione e nello sviluppo di reattori avanzati, tra i quali citiamo i prototipi ISIS e Alfred.
Infine, il prof. Minguez Torres ha parlato dell’iter di inclusione del nucleare nel novero della finanza sostenibile in seno alla Tassonomia europea e dell’importanza del nucleare da fissione nel raggiungimento degli obiettivi climatici che l’Europa si è prefissa per il 2050.
Nei suoi interventi in apertura e a conclusione dei lavori il presidente di AIN, Umberto Minopoli, si è più volte soffermato sulla necessità di riaprire la discussione sul nucleare senza tabù, alla luce degli sviluppi tecnologici e di politica energetica e climatica a livello globale. “Riaprire il dibattito – ha affermato Minopoli – non significa discutere di eventuali localizzazioni, ma creare le condizioni perché l’industria e la ricerca italiana siano pienamente inserite nella competizione internazionale per lo sviluppo dei reattori modulari e avanzati”.
Minopoli ha affermato ancora che la dimensione globale del problema climatico richiede una soluzione globale e sforzi coerenti e coordinati a livello internazionale. Similmente a quanto fatto in passato per l’industria tecnologicamente avanzata il settore nucleare dovrebbe essere dotato di strumenti legislativi e finanziari che possano mantenerlo competitivo in campo internazionale, al di là delle specifiche scelte di strategia energetica del Paese.