Vi proponiamo questo articolo scritto da Giovanni Brussato per Rivista Energia, che evidenzia come le particolarità del ciclo estrattivo e di mercato dell’uranio possano rendere il nucleare fortemente competitivo rispetto a settori delle nuove tecnologie rinnovabili e di stoccaggio che stanno risentendo negativamente dei prezzi delle materie prime e potrebbero anche, in un paio di decenni, dover affrontare un’offerta non commisurata alla domanda globale.
Gli Stati Uniti di Biden lo inseriscono nel Clean Energy Standard; l’Unione Europea di Von der Leyen nello European Green Deal; il Giappone riapre dopo Fukushima; la Cina vi investe pesantemente già da tempo. Tutto lascia prefigurare una rinascita del nucleare sulla spinta, anche, della transizione energetica. Ma che ne è della materia prima? L’uranio è nello stesso trend di crescita di litio, nickel, cobalto e rame. Alla pari delle altre materie prime necessarie alla transizione energetica, è quindi opportuno interrogarsi sullo stato delle riserve attuale e prospettico e l’andamento di mercato avendone ben presente le peculiarità.