INTESA INDUSTRIALE SULL’ENERGIA NUCLEARE 
PER LA COMPETITIVITÀ E LA DECARBONIZZAZIONE

Industrie siderurgiche, utility elettriche e industria nucleare indicano il nucleare come fattore determinante per la competitività e la decarbonizzazione della siderurgia italiana e, più in generale, dei cicli produttivi ad alta intensità energetica. Il memorandum d’intesa annunciato da Federacciai, EDF, Edison, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare pone basi concrete per un ritorno a breve-medio termine del nucleare in Italia e costituisce la prima risposta industriale alle indicazioni più volte espresse per il governo italiano dal Ministro Pichetto Fratin in favore della ripresa dell’impegno nucleare in sede nazionale.

L’intesa è stata annunciata il 23 luglio al massimo livello da Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai, Marc Benayoun, Group Senior Executive Vice President di EDF, Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia, e Daniela Gentile, Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare.

L’accordo avrà il duplice obiettivo di esplorare e valutare le opportunità di co-investire in Italia nel prossimo decennio nella realizzazione di Small Modular Reactor (SMR), da dedicare in parte ai fabbisogni energetici del settore siderurgico nazionale, nonché di valutare le opportunità di approvvigionamento di energia nucleare nel medio-lungo termine, avvalendosi in via prioritaria delle interconnessioni già operative tra Italia e Francia. L’attuazione dell’intesa farà perno sull’esperienza operativa di EDF e di Edison e sulle capacità ingegneristiche e industriali di Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare, in particolare per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione dei reattori modulari di piccola taglia.

I cinque partner firmatari dell’accordo affermano congiuntamente che l’energia nucleare ha un ruolo fondamentale per il conseguimento degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che l’Unione Europea si è posta al 2050 e per migliorare la competitività dell’industria. Con riferimento specifico all’Italia, il nuovo nucleare è ritenuto un fattore decisivo per l’attuazione di una transizione energetica che, insieme allo sviluppo delle energie rinnovabili e dei gas verdi, possa fare affidamento su una quota di energia programmabile e flessibile a costi fissi che consenta di ottimizzare il costo complessivo dell’energia. (AIN)