E’ venuto a mancare il prof. Agostino Mathis, un pioniere dell’energia nucleare in Italia, ma anche del supercalcolo e delle sue varie applicazioni, in particolare alla modellistica climatica.
Laureato in Ingegneria Elettrotecnica con diploma di perfezionamento in Ingegneria Nucleare presso il Politecnico di Torino, aveva iniziato la sua brillante carriera con la costruzione e la messa in servizio del reattore Ispra-1. Lo ricordiamo ancora con affetto al quadro di comando del reattore mentre ne segue la cinetica e la dinamica di messa in criticità. Un documento storico che rimarrà nella memoria di chi lo ha sempre ammirato e apprezzato per le sue enormi competenze scientifiche, unite ad una umanità e gentilezza uniche.
Dopo l’esperienza in Nuclit passò al CNEN (ora ENEA) come Responsabile del Gruppo Dinamica Reattori e poi del Laboratorio di Ingegneria Nucleare dove, in particolare, svolse lavori e ricerche fondamentali nel campo della dinamica e dei sistemi di sicurezza dei reattori avanzati, fra cui il CIRENE, di concezione italiana e sviluppato in collaborazione con l’altrettanto celebre CISE di Milano.
Quando il CNEN fu trasformato in ENEA, il prof. Mathis assunse l’incarico di Direttore Centrale per il Controllo della Gestione e dei Programmi trasferendo, in un ambito più gestionale e amministrativo, tutte le sue enormi competenze scientifiche in campo computazionale, competenze che poi vennero riconosciute e valorizzate ulteriormente quando fu nominato Direttore del Progetto Interdipartimentale Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni. E’ in questo ruolo prestigioso che il prof. Mathis ha fatto crescere le capacità di ENEA nel campo dell’ Advanced Modelling and Simulation e, più in generale, del calcolo ad alte prestazioni applicato alle più svariate discipline scientifiche: dal nucleare da fissione e fusione ai materiali avanzati, dalle tecnologie ambientali alla modellistica per il Clima Globale – allora ai primordi – che lo affascinava al pari del primo amore per le tecnologie nucleari.
Anche quando era ormai in pensione, ha continuato ad ispirare – ancora per molti anni fino a tempi recentissimi – una nuova generazione di scienziati ed ingegneri che ne hanno apprezzato le capacità uniche di cogliere le complessità – incluse quelle strategiche e geopolitiche – del nucleare, ma anche, nel contempo, l’essenza delle questioni più rilevanti, con una sensibilità che gli ha sempre permesso di intuire in anticipo gli sviluppi e i trend a livello internazionale e regionale. A tale proposito, giova infine ricordare la sua propensione e disponibilità a rendere partecipi i colleghi e gli studenti delle sue conoscenze ed esperienze in corsi da lui tenuti per diversi anni presso l’Università Roma La Sapienza di Roma.
Questo uomo di scienza, dai modi eleganti e gentili con tutti ,ci mancherà infinitamente, ma il suo spirito illuminato e la sua dedizione alla ricerca e alla scienza continueranno a ispirare chi resta a perseguire la conoscenza e l’onestà intellettuale.



