Sogin ha da poco pubblicato la Dichiarazione ambientale della centrale nucleare di Caorso, vi proponiamo un breve riassunto.
La centrale di Caorso è del tipo ad acqua bollente e nasce dalla collaborazione Enel, Ansaldo Meccanica Nucleare e GETSCO. Nel 1970 inizia la costruzione, nel 1977 entra in funzione e comincia a produrre energia elettrica per la rete nel 1981: 860 MW elettrici. L’impianto è di proprietà di Sogin dal 1999, era stato fermato nel 1986 per la normale ricarica del combustibile e mai più riavviato a causa del referendum del 1987.
Diversi componenti sono stati smantellati. Gli elementi di combustibile, ognuno formato da 62 barrette di combustibile (ossido di uranio), sono stati trasferiti tra dicembre 2007 e giugno 2010 a La Hague, Francia, per il riprocessamento tuttora in corso rimuovendo così il 99% della radioattività totale. Anche la turbina è oggi completamente smantellata.
Ma dal 2003 ad oggi molte attività sono state svolte, come ad esempio:
- decontaminazione del circuito primario
- bonifiche di amianto in diverse zone degli edifici
- demolizione delle torri di raffreddamento ausiliarie
- demolizione di uno degli edifici (off-gas)
- trattamento dei rifiuti radioattivi: compattazione in sito; supercompattazione presso Nucleco; incenerimento, fusione e condizionamento presso Studsvik Nuclear in Svezia
Sogin nella dichiarazione ambientale fornisce anche un programma generale delle attività future nelle diverse declinazioni: adeguamento dei depositi temporanei di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, trattamento e condizionamento dei rifiuti radioattivi, decontaminazione e smantellamento dell’edificio reattore e degli altri edifici.
Infine arriverà il rilascio del sito senza vincoli di natura radiologica. Questo prevede il conferimento dei rifiuti al Deposito Nazionale, la demolizione dei depositi temporanei e degli altri edifici e strutture e il monitoraggio finale.
PIÙ IN GENERALE
Sogin è la società pubblica italiana, interamente partecipata dal Ministero dell’Economia, fondata nel 1999 e nel 2004 diventata un gruppo con l’acquisizione di Nucleco. È la responsabile della gestione dei rifiuti radioattivi e del decommissioning, cioè dello smantellamento, degli impianti nucleari. Quest’ultimo si basa su alcuni principi di facile comprensione: compatibilità ambientale, minimizzazione dei rifiuti e delle esposizioni radiologiche degli operatori e infine la non rilevanza radiologica per la popolazione e l’ambiente.
Sogin gestisce, oltre alla centrale di Caorso:
- le altre tre centrali nucleari italiane di Trino (VC), Latina e Garigliano (CE),
- l’impianto FN di Bosco Marengo (AL)
- gli impianti di ricerca Enea EUREX di Saluggia (VC), OPEC e IPU di Casaccia (RM) e ITREC di Rotondella (MT)
- reattore ISPRA-1 situato all’interno del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea di Ispra (VA)
Il decommissioning è una attività intrinsecamente complessa perché spesso è necessario sviluppare soluzioni tecnologiche specifiche – spesso prototipali – e consta di diverse macroattività:
- mantenimento in sicurezza delle strutture per garantire la sicurezza della popolazione e dell’ambiente
- allontanamento del combustibile nucleare esaurito, rappresenta solitamente il 97% della radioattività presente nell’impianto ed è la prima attività da portare a termine.
- decontaminazione e smantellamento delle installazioni nucleari, dopo aver individuato i radionuclidi, la quantità e in che forma sono presenti
- gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, grazie caratterizzazione, trattamento, condizionamento vengono poi stoccati in depositi temporanei. Ci preme sottolineare che i depositi temporanei presso le centrali saranno infine smantellati quando sarà possibile trasferire tutti i rifiuti presso il Deposito Nazionale
- e come dicevamo infine caratterizzazione radiologica finale e rilascio del sito privo di vincoli radiologici, per altri usi
Per tutti i dettagli vi rimandiamo all’interessante lettura dell’aggiornamento 2021 alla dichiarazione ambientale.