Oggi è stato pubblicato il primo rapporto della task force della IAEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, il cui obiettivo è validare la politica giapponese per il rilascio dell’acqua bonificata dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

Questo rapporto raccoglie i risultati iniziali della prima missione di revisione della Task Force presso la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) giapponese, l’operatore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi e il Ministero dell’economia, del commercio e dell’industria (METI) nel febbraio 2022.

Il direttore generale Rafael Mariano Grossi ha accolto con favore questo report preliminare. “Il Giappone ha compiuto progressi significativi nei suoi preparativi e la Task Force è soddisfatta che TEPCO e METI abbiano identificato le fasi successive appropriate per lo scarico dell’acqua previsto per il 2023“, ha affermato. “Il lavoro proseguirà in modo che la Task Force possa fornire le sue conclusioni prima del rilascio”.

Il Giappone aveva infatti annunciato l’anno scorso di voler rilasciare in mare l’acqua (trattata) immagazzinata presso l’impianto di Fukushima Daiichi per un periodo di circa 30 anni e ha chiesto all’IAEA di revisionare il piano rispetto ai suoi standard di sicurezza che “riflettono un consenso internazionale e fungono da riferimento per la protezione delle persone e dell’ambiente dagli effetti nocivi delle radiazioni ionizzanti”.

In parte utilizzata per raffreddare il combustibile nucleare fuso a Fukushima, l’acqua viene trattata e purificata attraverso il sistema ALPS (Advanced Liquid Processing System) ed è stata quindi immagazzinata in circa 1000 serbatoi nel sito. ALPS rimuove la maggior parte della contaminazione radioattiva, ad eccezione del trizio. La capacità totale di stoccaggio dei serbatoi in loco ammonta a circa 1,37 milioni di metri cubi e tutti i serbatoi dovrebbero essere pieni intorno alla metà del 2022.

I Paesi vicini hanno mostrato preoccupazione per il pianogiapponese, ma la IAEA ha affermato che il livello di trizio nell’acqua sarà “ben al di sotto dei limiti normativi nazionali e degli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’acqua potabile”.

 

Il rapporto include una sintesi delle attività di revisione e valutazione della Task Force su una serie di argomenti quali le caratteristiche dell’acqua trattata tramite ALPS, gli aspetti relativi alla sicurezza del sistema costruito per scaricare l’acqua, l’impatto radiologico sull’ambiente valutazione, il controllo normativo, i programmi di monitoraggio della sorgente e dell’ambiente, la radioprotezione per gli operatori e il coinvolgimento delle parti interessate.

Le fasi successive della revisione prevedono alcuni chiarimenti e discussioni necessari per alcune aree chiave e saranno svolte in contemporanea ai preparativi giapponesi. Inoltre, TEPCO e METI hanno compiuto sforzi significativi nella consultazione e nella comunicazione con le parti interessate e con il pubblico su questa attività di rilascio delle acque trattate.

“La Task Force ha evidenziato l’efficace cooperazione con le controparti giapponesi, che ha permesso di trasmettere in modo chiaro e tempestivo i risultati della missione di revisione alla comunità internazionale” ha affermato Gustavo Caruso, Direttore presso il Dipartimento di nuclear safety and security e Presidente della Task Force.

Il rapporto della Task Force è il primo di una serie: infatti si prevedono altre missioni in Giappone nei prossimi mesi e anni.

 

 

da IAEA