Il Joint Research Council (JRC), organismo scientifico consultivo della Commissione Europea, ha concluso che “non vi è evidenza scientifica alcuna che il nucleare possa recare maggior danno rispetto alle altre fonti gia’ definite sostenibili” Anzi, sotto molti aspetti (consumo del suolo e di materie prime, quantità di emissioni climalteranti ed inquinanti, tossicità acquatica ed effetti complessivi sulla salute umana), la produzione di energia nucleare è tra le migliori. Attenzione particolare è riservata, nel rapporto, allo stoccaggio dei rifiuti nucleari osservandon che vi è ampio consenso scientifico sul fatto che le soluzioni adottate siano adeguate e sicure. Ora la Commissione potra’ pronunciarsi definitivamente sull’inclusione della fonte nucleare nella finanza sostenibile del green deal europeo. Si ricordi che il nucleare pesa nel portafoglio europeo di energia low carbon tra il 40 e il 50%. Nel frattempo i Capi di Governo di sette Paesi europei (Francia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Slovenia) hanno chiesto, al Presidente della Commissione Europea, il sostegno alla fonte energetica nucleare, insieme a quella per le rinnovabili, come unica strada per raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione. Riteniamo che questa richiesta, basata su evidenze scientifiche ed economiche, dovrebbe essere appoggiata anche dall’Italia. La transizione energetica deve avvalersi, in Europa, di tutte le tecnologie utili e disponibili, nel migliore interesse delle future generazioni e salvaguardando il patrimonio industriale e di conoscenza di chi opera nel settore della tecnologia nucleare dove c’e’, anche in Italia ( imprese, universita’, centri di ricerca) alto valore economico, attivita’ in essere ( decommissioning e trattamento dei rifiuti, medicina nucleare, fusione nucleare, ricerca sui reattori del futuro, attivita’ delle aziende italiane all’estero) un elevato potenziale di sviluppo ed innovazione.