In un recente incontro a Mosca, i Presidenti Putin e Bolsonaro hanno discusso della costruzione di reattori nucleari di piccola potenza a terra e offshore.
I due Paesi già nel 2017 avevano stretto un accordo per promuovere la cooperazione in ambito nucleare, grazie ad un memorandum d’intesa firmato da Rosatom e Brazil’s Electrobras and Electonuclear.
Il Brasile al momento ha due reattori che generano circa il 3% dell’elettricità e si prevede che i lavori dell’unità 3 dell’impianto di Angra riprenderanno a breve, dopo uno stop di sette anni. Il mese scorso è anche iniziata l’identificazione di nuovi siti per costruire nuove centrali che possano essere operative entro il 2050.
Il presidente russo ha dichiarato: “Rosatom esporta combustibile per le centrali nucleari brasiliane e radioisotopi per scopi medici. Rosatom è anche interessata a partecipare alla costruzione di nuove unità di potenza in Brasile, comprese centrali di piccola potenza, sia a terra che centrali galleggianti, perché ha tecnologie ed un’esperienza unica e vasta che non sono disponibili in altri Paesi del mondo”.
Le parole del presidente Bolsonaro vanno nella stessa direzione: “Abbiamo un vasto potenziale per sviluppare una cooperazione nell’ambito del petrolio, prodotti petroliferi e gas naturale.” e ha aggiunto “Siamo interessati alle piccole centrali nucleari”.
Inoltre hanno espresso l’intenzione di estendere il dialogo anche ad opportunità come la produzione offshore di idrocarburi, lo sviluppo dell’idrogeno oltre l’energia nucleare.
riadattato da World Nuclear News, immagine: kremlin.ru