Francia – I rappresentanti istituzionali del dipartimento francese della Normandia hanno rinnovato il loro supporto al progetto che prevede la costruzione di due reattori EPR2 presso il sito della centrale nucleare di Penly. In particolare, hanno sottolineato le positive ricadute economiche derivanti dal progetto, che rappresenta un investimento pari a 15 miliardi di euro. La Normandia si contende questo progetto con altri due dipartimenti che vi hanno aderito volontariamente, Hauts de France (presso il sito di Gravelines) e Auvergne Rhône-Alpes (che conta già numerose centrali).
La decisione di costruire questi due reattori, insieme ad altri quattro, dovrebbe essere presa entro il 2023. L’EPR2 è un’evoluzione dell’EPR che dovrebbe avvalersi degli insegnamenti appresi dalla costruzione e utilizzo dei reattori EPR di prima generazione, introducendo numerose semplificazioni volte a ridurre temi e costi di costruzione. Ricordiamo che ad oggi due EPR sono in costruzione in Europa (Flamanville in Francia e Olkiluoto in Finlandia), due sono in costruzione nel Regno Unito (Hinkley Point C), mentre due sono già in funzione in Cina (Taishan).
Russia – Il combustibile riciclato REMIX ha superato con successo un test operativo della durata di cinque anni volto a verificarne le performances nei reattori ad acqua leggera, i più diffusi nell’attuale parco nucleare. REMIX è studiato per ridurre l’uso di uranio e chiudere il ciclo del combustibile nucleare, allargando le possibilità di riutilizzo del combustibile esaurito. Secondo TVEL, la controllata di Rosatom, che ha condotto i test, le barre di combustibile REMIX non hanno un comportamento difforme da quelle del normale combustibile. In seguito ad ulteriori analisi, la fase sperimentale successiva sarà testare elementi di combustibile caricati esclusivamente con REMIX.
Se tutte le fasi di sperimentazione avranno successo, questo tipo di combustibile potrebbe essere introdotto senza modifiche nella gran parte dei reattori ad oggi esistenti. Il riciclo può avvenire fino a cinque volte, con i prodotti della fissione di scarto rimossi ad ogni riprocessamento e vetrificati per essere accolti in un deposito geologico. In questo modo – stimano i tecnici di TVEL – un reattore potrebbe operare per il suo intero ciclo di vita (60 anni) con solo tre carichi di REMIX, ciascuno riutilizzabile fino a cinque volte.
Polonia – La Polonia procede spedita nel vagliare le migliori opzioni disponibili sul mercato per l’avvio del programma nucleare che dovrebbe ridurne fortemente la dipendenza dal carbone entro il 2050. Un accordo è stato siglato tra Synthos Group, gruppo industriale polacco, e Cameco, GE Hitachi Nuclear Energy e GEH SMR Technologies Canada Ltd per vagliare la costruzione di una flotta di reattori modulari BWRX-300. Il BWRX-300 – 300 MW di potenza – è l’evoluzione del ESBWR di GE Hitachi, e vanta la combinazione di economicità, semplicità del design e sicurezza passiva.
Un secondo accordo vede protagonista NuScale, che assieme ai partners polacchi GHM Polska Miedź SA (KGHM) e Piela Business Engineering (PBE) esplorerà la possibilità di convertire le centrali a carbone in centrali nucleari tramite l’installazione di reattori modulari, contribuendo in tal modo non solo alla decarbonizzazione ma anche al mantenimento di parte della forza lavoro oggi impiegata nel settore della produzione elettrica a carbone.
Emirati Arabi Uniti – L’unità 2 della centrale nucleare di Barakah è stata connessa alla rete elettrica lo scorso 14 settembre, 5 mesi dopo la connessione della prima unità. Barakah (foto) è ora la più grande centrale elettrica del mondo arabo e dovrebbe contribuire a coprire circa un quarto del fabbisogno elettrico del Paese.
Il Ministero dell’Energia di Abu Dhabi ha inoltre adottato un sistema di certificati di energia pulita basato su standard internazionali che dovrebbe ulteriormente catalizzare l’attenzione degli investitori facilitando la transizione verso l’uso di energia a basse emissioni.