Segnaliamo due articoli a firma Massimo Nicolazzi per la rivista Energia.
Il primo analizza le condizioni che debbono essere soddisfatte affinché la produzione di idrogeno al fine di stoccare energia elettrica da fonti rinnovabili sia coveniente, introducendo il termine hydrogen parity.
Dopo grid parity e market parity, ecco a voi la hydrogen parity!
Il secondo approfondisce ancora l’argomento, evidenziando gli interrogativi connessi all’ambizioso Piano Nazionale per l’idrogeno verde, che, con un modico investimento di 10 miliardi di euro in 10 anni dovrebbe poter coprire l’1-2% del paniere energetico al 2030, per poi accelerare, bruscamente tanto quanto magicamente, fino a coprire il 23% dei consumi finali nel 2050.
Per chi non lo sapesse, per idrogeno verde si intende idrogeno prodotto utilizzando elettricità da fonti rinnovabili. Esiste tutta una tavolozza di colori dell’idrogeno, tra cui il viola, quello prodotto da fonte nucleare, che ha recentemente ottenuto dalla Commissione Europea (bontà sua) il riconoscimento (ovvio) di idrogeno prodotto da fonte a basse emissioni.