E’ stata pubblicata nella notte la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.

Più volte annunciata fin dal 2015, la pubblicazione era sempre slittata per decisione politica, fino ai giorni scorsi, in cui quello che pareva essere l’ennesimo annuncio del Ministero dell’Ambiente ha finalmente portato a compimento una parte dell’iter di individuazione del sito per lo stoccaggio in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

Con la pubblicazione della CNAPI si apre una consultazione pubblica della durata di 60 giorni, tramite la quale i soggetti portatori di interesse potranno esprimere osservazioni e rilievi.

La consultazione pubblica culminerà in un Seminario Nazionale con l’obiettivo di portare alla redazione della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), la mappa definitiva delle località tra le quali, idealmente con il consenso delle comunità e amministrazioni locali interessate, verrà scelto il sito del Deposito Nazionale.

Da quel momento, ci vorranno 4 anni per la costruzione del Deposito.

E’ bene ricordare che il Deposito Nazionale non è una discarica, ma un deposito di superficie ad alto contenuto tecnologico, progettato e costruito secondo criteri ambientali e di sicurezza all’avanguardia.

Nel Deposito, che occuperà 110 ettari di cui 40 destinati ad un parco scientifico-tecnologico, troveranno posto tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia in passato e nei prossimi 50 anni. Di questi 78 mila metri cubi saranno rifiuti a molto bassa e bassa attività (33 mila già prodotti e 45 mila prodotti in futuro), provenienti dallo smantellamento degli impianti nucleari, dall’industria, dalla ricerca e dal settore sanitario.

Altri 17 mila metri cubi saranno invece rifiuti a media ed alta attività, di cui 400 metri cubi derivanti dal combustibile nucleare esausto (riprocessato all’estero o non riprocessabile).

Per maggiori informazioni e approfondimenti invitiamo a consultare il sito del Deposito Nazionale.

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