Cara lettrice, caro lettore,

Associazione Italiana Nucleare si fa promotrice della seguente lettera aperta al Presidente del Consiglio. Se desideri sottoscriverla, invia Nome, Cognome e Qualifica all'indirizzo info@associazioneitaliananucleare.it entro le ore 22 di sabato 16 ottobre p.v.

Lettera aperta a Draghi: nucleare e gas per combattere la CO2 e la povertà

Entro il 7 dicembre la Commissione Europea è chiamata a decidere se gas e nucleare rientrano o no nella tassonomia verde, ossia tra le fonti e tecnologie energetiche sostenibili dal punto di vista ambientale e quindi meritevoli di finanziamenti pubblici e privati.

Ciò accade nello stesso periodo in cui ci sono difficoltà gravissime di approvvigionamento energetico globali dovute a una forte crescita dei prezzi di tutte le fonti primarie, con ricadute gravi sulle imprese e sulle famiglie e con l’emergere di tensioni sociali.
Ciò mette a rischio la stessa credibilità dei piani europei per la transizione.

Una decisione contro il nucleare, il gas e contro le tecnologie di cattura e sequestro dell’anidride carbonica danneggerebbe interi settori industriali, dissiperebbe importanti competenze tecnologiche, renderebbe insostenibile la diffusione delle fonti rinnovabili che in teoria si vorrebbero in tal modo privilegiare, aggraverebbe i problemi sociali, colpirebe con costi ingiusti le parti più deboli della società e allontanerebbe gli obiettivi ambientali e climatici del green deal.

Il nucleare combatte la CO2

Gas e nucleare sono due fonti e due tecnologie diventate, nei mesi, nodi irrisolti che alimentano frizioni e rischiano di provocare un infruttuoso disallineamento tra i paesi dellUnione.
Dieci paesi membri, guidati dalla Francia, comprendenti Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Slovenia hanno firmato una lettera aperta chiedendo a Bruxelles di riconoscere l
energia nucleare, oggi prima fonte di generazione elettrica in UE con il 26,4% del totale - seguita dal gas al 20.6% e dall’eolico con il 12.5% - come energia pulita, senza emissioni di carbonio, accessibile e pochissimo dipendente dalle oscillazioni del prezzo del combustibile, regolabile e non soggetta a intermittenza naturale.

Il valore aggiunto dellenergia nucleare nella lotta contro il cambiamento climatico può riassumersi in un solo dato. Lintensità carbonica della generazione elettrica in Francia (con il 75% di elettricità da fonte nucleare) si attesta a 56 grammi CO2 per chilowattora contro una media europea di 278 grammi.

Escludere il nucleare dalla tassonomia “verde” è in tutta evidenza privo di giustificazioni tecniche: senza nucleare in Europa sarebbe assai più difficile e costoso, in termini economici e di consumo di suolo, ridurre e infine azzerare le emissioni di CO2; inoltre, l’Europa rinuncerebbe al progresso tecnologico verso soluzioni più sicure e più competitive e ad un pezzo importante del suo know-how industriale.

Il gas a sostegno delle rinnovabili

Quanto al gas, esso svolgerà per molti anni ancora un ruolo chiave nella transizione verso lenergia a zero emissioni, come fonte di generazione di potenza elettrica modulabile, in grado di supplire ai deficit di generazione rinnovabile variabile e di stabilizzare il sistema elettrico: la tassonomia non può non tenerne conto. Oggi la principale fonte di emissioni di CO2 nella generazione elettrica in Europa e nel Mondo sono le centrali a carbone: la loro sostituzione con impianti a gas di pari potenza taglia le emissioni di oltre due terzi. È quanto accaduto in Italia (dove oggi il gas copre il 40% del fabbisogno totale di energia) e nel Regno Unito.

Inoltre, tra le conseguenze non intenzionali, escludere il gas dalla lista degli investimenti "sostenibili" che faciliterebbe il finanziamento attraverso i green bond, avrebbe ripercussioni anche sulla strategia comunitaria dellidrogeno, lasciando fuori quello blu, lunico per ora, oltre che ambientalmente, anche economicamente sostenibile; impatterebbe sui sistemi di backup alimentati a gas, fondamentali con la crescente

penetrazione delle rinnovabili intermittenti e non programmabili; contribuirebbe, infine, ad aggravare il deficit di offerta di gas che è la principale causa degli attuale aumento dei prezzi dellenergia.

Catturare l’anidride carbonica

Per la stessa ragione, va riconosciuta limportanza delle tecnologie di cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2 (Ccsu), tecnologie essenziali per rendere sostenibile limpiego del gas nei prossimi anni.

Un invito a difendere i cittadini e l’ambiente, non le ideologie

In altre parole crediamo che la UE dovrebbe essere coerente al principio più volte affermato della “neutralità tecnologica” nell’affrontare la missione della riduzione dei gas climalteranti, ricorrendo a tutte le tecnologie disponibili, secondo principi di efficienza e di efficacia.

Per questi motivi, invitiamo il Governo italiano a prendere in Europa una posizione a favore dellinclusione del nucleare, del gas e della Ccus nella tassonomia “verde”. Una decisione contro il nucleare, il gas e la Ccus danneggerebbe interi settori industriali dissipando importanti competenze tecnologiche, senza portare tangibili benefici alla diffusione delle fonti rinnovabili che si vorrebbero in tal modo privilegiare, aggraverebbe i problemi sociali, colpirebe con costi insostenibili le parti più deboli della società e allontanerebbe gli obiettivi ambientali e climatici del green deal.

 

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